Filippo Turetta accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin non chiederà i domiciliari: parla l'avvocato
Colloquio in carcere tra Filippo Turetta e il suo avvocato: cosa ha detto il legale del giovane accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin
Filippo Turetta ha incontrato in carcere il suo avvocato, Giovanni Caruso, in vista dell’interrogatorio di garanzia previsto per martedì 28 novembre davanti al gip di Verona. Dopo il colloquio il legale ha detto che non chiederà misure cautelari meno afflittive, come gli arresti domiciliari, per il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
- Filippo Turetta a colloquio col suo avvocato
- Cosa ha detto l'avvocato di Turetta
- L'auto ancora in Germania
Filippo Turetta a colloquio col suo avvocato
Si è tenuto nel pomeriggio di oggi, lunedì 27 novembre, nel carcere di Verona il colloquio tra Filippo Turetta e il suo legale, l’avvocato Giovanni Caruso.
Secondo quanto riporta il Gazzettino l’incontro è durato circa un’ora e mezzo: un colloquio necessario per stabilire la strategia difensiva in vista dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari che si terrà domani mattina.
Dopo l’interrogatorio di garanzia, nei giorni successivi il 22enne accusato del femminicidio di Giulia Cecchettin dovrebbe essere sentito anche dal procuratore veneziano Andrea Petroni, che coordina le indagini dei carabinieri.
Cosa ha detto l’avvocato di Turetta
All’uscita del carcere l’avvocato Giovanni Caruso, docente di diritto penale all’Università di Padova, ha rilasciato una breve dichiarazione, affermando che Turetta sta bene ed è sembrato “apparentemente tranquillo“.
Il legale ha detto di non voler anticipare se domani il giovane risponderà alle domande del giudice o se si avvarrà della facoltà di non rispondere.
L’avvocato Giovanni Caruso, legale di Filippo Turetta
Ha inoltre dichiarato che non ha intenzione di chiedere la scarcerazione o una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari: “Anticipo che non verrà presentata alcuna richiesta al Riesame verso l’ordinanza di custodia in carcere, né verranno chiesti affievolimenti della misura in corso di esecuzione”.
L’auto ancora in Germania
Intanto proseguono le indagini per chiarire cosa è successo nella notte di sabato 11 novembre e nei giorni successivi, quando Turetta è scappato prima in Austria e poi in Germania, dove è stato arrestato.
Saranno i Ris di Parma a svolgere gli accertamenti sui due coltelli, uno trovato nel parcheggio di Vigonovo e l’altro nell’auto di Turetta, sugli oggetti e le macchie di sangue trovati a bordo delle vettura.
La Fiat Grande Punto nera a bordo della quale il 22enne si era dato alla fuga dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin è ancora ad Halle, in Germania. Sarà riportata in Italia nei prossimi giorni e affidata direttamente ai carabinieri.