Ferie non godute vanno pagate ai lavoratori in caso di dimissioni anche nel pubblico: Corte Ue boccia l'Italia
La Corte Ue cambia le norme per le ferie non godute dei dipendenti pubblici: ora sempre possibili o rimborsate, anche in caso di pensione anticipata
Le ferie non godute vanno sempre pagate ai lavoratori. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea. La sentenza, che è l’esito di un caso giunto ai giudici di Lussemburgo, investe il mondo del lavoro europeo e italiano. Infatti il diritto nazionale dovrà cambiare, adeguandosi alla decisione della Corte di giustizia Ue. Nello stesso processo viene sancito il diritto-dovere a godere dei giorni di riposo e ristrettezze di bilancio o esigenze di conti non saranno considerate scusa valide. Il cambiamento interessa i dipendenti del pubblico impiego.
Ferie non godute: cosa cambia
I lavoratori del pubblico impiego avranno sempre diritto a godere delle proprie ferie e in caso contrario, di ottenere un’indennità finanziaria. Così ha stabilito la Corte di giustizia Ue in merito al diritto del lavoro.
Un cambiamento che investe Europa e in particolar modo l’Italia, da cui è partito il caso preso a esempio. Nello specifico: i lavoratori avranno sempre diritto alle proprie ferie, anche in caso di ristrettezze di bilancio; in caso il dipendente pubblico non riesca godere di tutti i giorni di ferie prima di dare le dimissioni, ha diritto al risarcimento economico di queste (un passo importante rispetto soprattutto alla crescita lenta e bassa degli stipendi in Italia).
La Corte di giustizia europea, sede in Lussemburgo
La sentenza
Il caso da cui prende avvio il processo e poi la sentenza è italiano. I giudici di Lussemburgo hanno ascoltato un dipendente pubblico del comune di Copertino (Lecce). Questo aveva rassegnato le dimissioni per accedere alla pensione anticipata (al contrario i giovani in Italia potrebbe andare in pensione verso i 71 anni) e aveva chiesto il versamento di un’indennità per i 79 giorni di ferie annuali non godute durante il proprio lavoro.
Il versamento economico non è dovuto, secondo l’ordinamento italiano, almeno fino a quando il diritto dell’Unione non si oppone (come in questo caso) a una normativa nazionale che vieta di versare un rimborso per le ferie non godute.
Diritto-dovere dei giorni di riposo
I dipendenti pubblici conquistano così un nuovo spazio all’interno della Pubblica amministrazione, ma la sentenza della Corte Ue non finisce con il pagamento delle ferie non godute.
Infatti i giudici hanno stabilito che i lavoratori hanno diritto a godere delle ferie annuali retribuite, compresa la loro eventuale sostituzione con un’indennità finanziaria, al di là di ristrettezze economiche. I conti in disordine quindi non potranno più impedire ai lavoratori pubblici di fare piani per le ferie.