Giovani italiani andranno in pensione a 71 anni, solo la Danimarca fa peggio: il confronto con gli altri Paesi
Brutte notizie per i giovani italiani che iniziano a lavorare ora: l'età per la pensione si allontana sempre più
Brutte notizie per i giovani italiani che si approcciano ora al mondo del lavoro, perché l’età pensionabile è lontana. A riferirlo è l’ultimo Rapporto “Pensions at a glance” dell’Ocse, che sottolinea che l’Italia è uno dei Paesi in cui la pensione arriva più tardi in assoluto.
Pensione lontana per i giovani italiani
Secondo quanto riferito nel “Pensions at a glance” dell’Ocse, infatti, chi inizia a lavorare ora in Italia andrà in pensione a 71 anni, l’età più alta tra paesi Ocse dopo la Danimarca. Il Rapporto parla chiaro e i margini di errore, nonostante ci vogliano ancora parecchi anni per l’avverarsi di questa previsione, sono quasi nulli.
Infatti, emerge dallo studio, il problema in Italia è che per chi entra ora nel mercato del lavoro il pensionamento legale per età è vincolato con la speranza di vita. In un sistema contributivo tale collegamento non è necessario per migliorare le finanze pensionistiche, ma mira a evitare che le persone vadano in pensione troppo presto con pensioni troppo basse e per promuovere l’occupazione.
Lo scenario in Italia
Nel complesso, l’aliquota media di contribuzione effettiva per le pensioni nei paesi Ocse è del 18,2% del livello salariale medio nel 2022 con l’Italia che ha la quota obbligatoria più alta, al 33%. Seguono la Repubblica Ceca con il 28% e la Francia con il 27,8%.
Nel Rapporto si legge che i paesi con tassi di contribuzione più elevati spesso lo hanno fatto per prestazioni pensionistiche superiori alla media (come nel caso di Francia e Italia). Un livello più elevato di aliquote contributive potrebbe danneggiare la competitività del dell’economia e una riduzione dell’occupazione totale.
Si stima che in Italia nel 2025 la spesa per pensioni raggiungerà il 16,2% del Pil, la percentuale più alta tra i paesi Ocse.
La pensione negli altri Paesi
Ma come si posiziona l’Italia rispetto agli altri Paesi dell’Ocse? L’età pensionabile normale raggiungerebbe i 70 anni nei Paesi Bassi e Svezia, 71 anni in Estonia e Italia e anche 74 anni in Danimarca.
A dir la verità, in Italia, nel 2023, l’età pensionabile legale è di 67 anni, in forte aumento dopo le riforme attuate durante la crisi finanziaria globale. Ma l’Italia garantisce un ampio accesso al pensionamento anticipato, spesso senza una penalità. Al momento l’età “normale di pensionamento” è di circa 65 anni, in linea con la media Ocse (64,1).
Ma per chi comincia a lavorare ora invece l’età media di uscita, a meno di nuove norme per l’anticipo, supererà di circa quattro anni la media Ocse e l’Italia è uno dei nove paesi Ocse che impone parametri vincolanti.