Fausto Leali, le scuse dopo la frase valsa l'espulsione da Gf Vip
Dopo la bufera su Fausto Leali in seguito alla sua frase giudicata razzista, il cantante ha spiegato come stanno le cose
Ha ammesso di aver sbagliato a pronunciare la frase razzista che gli è valsa l’espulsione dal Grande Fratello Vip ma allo stesso tempo ha cercato di spiegare cosa è successo davvero nella casa. Fausto Leali, dopo la squalifica, ha parlato così all’Adnkronos: “Ho sbagliato – ha detto il cantante – perché ho utilizzato con leggerezza un termine, ‘negro’, che ha assunto una connotazione dispregiativa. Ma nelle mie parole non c’è l’intenzione di offendere”. Leali si è riferito così alla frase pronunciata nei confronti di Enock Barwuah, il fratello di Mario Balotelli.
“La verità – ha aggiunto – è che io ho passato tanto tempo con musicisti afroamericani con i quali ho sempre scherzato utilizzando quel termine come fossi uno di loro”.
Il rapporto con Enock, secondo la ricostruzione di Fausto Leali, era “bellissimo” perché “giocavamo e scherzavamo spesso insieme. Comunque, io ho infranto involontariamente il regolamento ed accetto il verdetto. Pure di buon grado perché sono contento di tornare da mia moglie e dal resto della mia famiglia. Ma non si dica che Fausto Leali è razzista perché è un’eresia”.
Poi una frecciata: “Voglio ricordare – ha spiegato Leali – che io canto ‘Angeli Negri’ da 60 anni e che quella canzone è una canzone antirazzista. È una preghiera in cui si chiede come mai non c’è un angelo nero sugli altari. Ora non saprei cosa fare, forse dovrei toglierla dal repertorio?”.
Dopo essermi “guadagnato l’appellativo di ‘negro bianco’ per il mio modo di cantare – ha aggiunto il cantante 75enne – ed ho intitolato così il mio terzo album”, aggiunge.
Allora cosa è successo davvero all’interno della casa del Grande Fratello Vip? Fausto Leali l’ha spiegata in questi termini: “Il problema è che dopo due giorni che hai il microfono 24 ore su 24 te ne scordi e finisci per parlare senza grande attenzione, come se stessi rilassato in casa. Ma se dici una cavolata in casa con amici fai in tempo a dire: ho sbagliato. Lì no”.
Infine, un chiarimento anche sulla frase pronunciata nei confronti dell’operato di Benito Mussolini: “C’è stato un fraintendimento, mi sono spiegato male anche perché ho fatto un’interpretazione errata di un documentario che avevo visto. E capisco anche le reazioni perché è un periodo storico che è meglio dimenticare”.