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Fase 2, "l'Italia doveva aspettare": i rischi secondo uno studio

L'ipotesi di una ricerca cinese: "Potrebbe arrivare una seconda ondata"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Da lunedì 4 maggio il governo presieduto da Giuseppe Conte ha deciso di allentare le misure del lockdown, consentendo una parziale riapertura delle attività. Una ricerca, ripresa dall’Ansa e condotta dal gruppo del General Hospital di Pechino, afferma però che “l’Italia potrebbe aver agito troppo presto“.

Lo studio, condotto da Wangping Jia e pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine, sottolinea come le misure messe in atto dall’Italia contro la pandemia siano state meno tempestive rispetto a quelle realizzate a Wuhan.

Secondo Jia, “l’Italia non è ancora nella fase finale dell’epidemia di Covid-19 e, se le restrizioni saranno allentate troppo presto, potrebbe arrivare una potenziale seconda ondata“.

Gli autori dello studio sottolineano, però, che l’indagine ha alcune limitazioni, soprattutto legate al numero ridotto dei tamponi.

È infatti probabile, precisano gli esperti cinesi, che il numero di persone infette in Italia e altrove sia più alto del conteggio ufficiale.

I ricercatori cinesi hanno confrontato la diffusione del nuovo coronavirus in Italia e nella provincia di Wuhan, utilizzando i dati raccolti dal 22 gennaio fino al 2 aprile dal Coronavirus Resource Center della Johns Hopkins University.

Senza prendere in considerazione i tassi di mortalità, gli esperti hanno usato un modello matematico per valutare gli effetti di differenti misure di prevenzione dell’epidemia in diversi periodi di tempo. ”

Nelle condizioni attuali – spiega Wangping Jia – la velocità di trasmissione del virus può essere modificata attraverso varie misure, come la protezione personale, l’isolamento e blocco delle città”.

Malgrado il numero di abitanti nella provincia di Wuhan e in Italia sia simile, circa 60-70 milioni, spiegano i ricercatori cinesi, “la portata dell’epidemia è differente da un luogo all’altro. Gli interventi tempestivi e rigorosi dei governi rappresentano un fattore chiave per ridurre la diffusione dei contagi. Pensiamo che sia troppo presto per ridurre le restrizioni in Italia. L’esperienza cinese – concludono – dimostra che misure come individuazione e isolamento precoci di persone con sintomi, restrizioni del traffico e tracciamento medico potranno prevenire un’ulteriore diffusione del virus”.

Coronavirus, il grafico della Protezione civile del 4 maggio Fonte foto: Ansa
Coronavirus, il grafico della Protezione civile del 4 maggio
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