Ex deputato Marco Rizzo schernisce la comunità Lgbt+, il messaggio social sulla "500 transgender" crea il caos
Marco Rizzo provoca la comunità Lgbt+ su X: "Ho la 500 transgender", e scoppia la polemica: le reazioni dopo il post
Ha scatenato un putiferio il post pubblicato dall’ex deputato Marco Rizzo su X, dove ha ironizzato sul mondo Lgbtq+ con una battuta sulla sua Fiat 500 parcheggiata in un punto riservato ai motorini. Le reazioni sul suo profilo social sono state inevitabili, molte delle quali al vetriolo. Non mancano, infatti, gli utenti che lo accusano di omotransfobia, anche se altri aggiungono benzina al fuoco rincarando la dose della provocazione. Che, del resto, arriva proprio nei giorni del pride month.
- La provocazione di Marco Rizzo sul mondo Lgbt+
- Le reazioni contro l'ex deputato
- Le parole di Vannacci sul Pride
La provocazione di Marco Rizzo sul mondo Lgbt+
Come detto in apertura, l’ex deputato Marco Rizzo ha pubblicato un post su X che ha scatenato il putiferio. Nel raccontare un episodio di ordinaria amministrazione, Rizzo ha ironizzato sulla comunità Lgbt+ giocando con le parole e con l’identità delle persone transgender.
Nello specifico, Rizzo ha raccontato di aver preso una multa in quanto la sua Fiat 500 “era in un parcheggio adibito ai motorini”. Poi, la provocazione: “Ho sostenuto che la mia auto si ‘sentiva’ motorino. Ho la 500 transgender“.
Poi ha concluso: “Ma il vigile autofobico non ha voluto sentire ragioni”. Giugno è il mese del Pride, e recentemente a Roma i festeggiamenti hanno visto la partecipazione della cantante Annalisa come madrina dell’evento e di Elly Schlein, immortalata a ballare e cantare insieme ai manifestanti.
Proprio per questo, la provocazione di Marco Rizzo risuona ancora più in alto ottenendo un certo numero di reazioni sui social.
Le reazioni contro l’ex deputato
Se alcuni hanno aggiunto carico alla già importante battuta di Rizzo, altri hanno dissentito non senza livore. Ad esempio, qualcuno scrive: “Magari te la rigano quella macchina di me**a, la prossima volta ti ci devono disegnare un ca**o”.
Ancora: “Sei amico dei fascisti“, oppure: “Un punto basso, pensavo che così in fondo ci fosse solo Alemanno“. Per il momento l’ex deputato non risponde alle critiche.
Le parole di Vannacci sul Pride
Dopo il Pride della Capitale non è mancata la reazione di Roberto Vannacci, che ha parlato di “manifestazione esibizionista” durante una puntata di ‘Zona Bianca’. “Sono ossessionati, pensano a me anche quando stanno celebrando la loro differenza, quindi li ringrazio, magari qualcuno di loro mi ha anche votato”.
Vannacci lo ha detto in risposta ai cartelli contro di lui, contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni esposti dai dimostranti del Roma Pride, con chiari messaggi di dissenso contro ogni forma di omofobia.