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Escherichia coli in mare, in Emilia Romagna rientra l'allarme: stop al divieto di balneazione in Riviera

Stop al divieto di balneazione nelle spiagge dove era stata riscontrata un'alta presenza di batteri in mare: la stagione estiva può continuare

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Sono tornati nella norma i valori della concentrazione di escherichia coli ed enterococchi intestinali nel mare della Riviera Romagnola, dove era stato imposto dall’Arpae il divieto di balneazione in ben 28 punti, successivamente scesi a 22.

Tra polemiche e accuse tra amministrazioni e l’Agenzia, i limiti imposti ai bagnanti hanno fatto discutere tutta Italia, diventando un caso. Che si è finalmente concluso.

Irene Priolo, l’assessora regionale all’Ambiente dell’Emilia Romagna, ha comunicato nel corso di una conferenza stampa sul tema gli ultimi aggiornamenti.

A iniziare dalle ordinanze, attese per il pomeriggio, firmate dai sindaci, per sollevare il divieto temporaneo di balneazione in tutte le aree interessate.

Batteri in mare, divieto di balneazione per 28 spiagge

L’allarme era scattato con le rilevazioni effettuate dall’Arpae in 98 punti della costa, da cui era emersa un’alta concentrazione di escherichia coli ed enterococchi intestinali nell’acqua in 28 di essi.

Per tutte le spiagge interessate era partito il divieto di balneazione. Successive analisi avevano portato allo stop del divieto per 6 punti del litorale interessati dalle misure.

Escherichia coli in mare, in Emilia Romagna rientra l'allarme: stop al divieto di balneazione in RivieraFonte foto: ANSA
Bagnanti in acqua nonostante il divieto.

Perché c’erano e. coli ed enterococchi nell’acqua

Non è chiaro il motivo dell’alta carica batterica del mare di Rimini e dintorni rilevato dall’Arpae, ma si ipotizza che alla base ci sia un insieme di fattori meteorologici, idrogeologici e marini.

A iniziare dall’alta temperatura dell’acqua, che da diverse settimane oscilla intorno ai 30° C, dunque l’assenza di ventilazione, lo scarso rbicambio dell’acqua, la mancata diluizione delle immissioni d’acqua a causa della forte siccità.

Insomma, il caldo e il cambiamento climatico, ancora una volta, sono responsabili di disequilibri dell’ambiente che possono avere serie conseguenze sulla salute delle persone.

Turisti a mollo nonostante il divieto di balneazione

Nonostante i divieti di balneazione, ora finalmente caduti, i turisti hanno continuato a tuffarsi in mare per cercare ristoro dalle alte temperature.

Il rischio sanitario non è particolarmente alto in questi casi, e anche in caso di infezioni non è detto che si scatenino sintomi gravi. I più comuni sono diarrea, febbre, nausea e vomito.

Tuttavia alte concentrazioni di questi patogeni, l’e. coli e gli enterococchi, sono un indicatore della possibile presenza di altri batteri, virus e protozoi.

Per questo motivo non è consigliato fare il bagno dentro acque contaminate, in particolare con il sistema immunitario compromesso. Sono a rischio soprattutto i bambini.

balneazione Fonte foto: ANSA
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