Giovani uccisi a Ercolano, esplosi 11 colpi mentre auto si allontanava
Ercolano, due studenti uccisi perché scambiati per dei ladri: per la Procura si è trattato di una condotta volta a "cagionare la morte dei giovani"
Sono 11 i proiettili partiti dalla Beretta calibro 40 di Vincenzo Palumbo, l’uomo che ha sparato ai due giovani incensurati che si trovavano in auto, a sua detta scambiandoli per due ladri. Come riporta l’Ansa, la Procura di Napoli ha reso nota la dinamica della sparatoria sulla base di quanto appreso dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza.
I colpi sono stati sparati mentre l’auto si allontanava e, trapassando il tettuccio della vettura, hanno raggiunto i due giovani alla testa.
La Procura ha quindi sottolineato: “La dinamica dei fatti per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, così come ricostruita, appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte dei due giovani“.
Giovani uccisi a Ercolano, le parole del legale di Palumbo
Le comunità di Ercolano e Portici sono ancora scosse dal duplice omicidio del 27enne Tullio Pagliaro e del 26enne Giuseppe Fusella, due studenti scambiati per dei ladri uccisi a colpi di pistola. Chi ha premuto il grilletto è Vincenzo Palumbo, 53enne incensurato che ora è “distrutto”. Lo rivela il suo legale, Francesco Pepe.
“Non voleva uccidere, è una persona perbene, incensurato ed è distrutto perché non era sua intenzione – spiega l’avvocato, come riferisce l’AdnKronos -. Ora dobbiamo solo aspettare che la magistratura faccia il suo percorso”.
Il cordoglio del sindaco di Portici
La comunità di Ercolano è sotto choc. “L’uccisione di due giovani ragazzi, Giuseppe e Tullio, due bravi ragazzi, due persone perbene, ha sconvolto la nostra comunità. Anche io, come tanti, sono stato travolto e rimasto incredulo dalla notizia”, scrive su Facebook il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo.
“Sono andato a casa dei genitori di Giuseppe – prosegue il primo cittadino -, ed ho parlato a telefono con il papà di Tullio: è impossibile descrivere l’atrocità di un dolore tanto crudele come quello di non vedere più un figlio perché ammazzato con dei colpi di arma da fuoco per cause incredibili ed assurde”.
E ancora: “Quello che è successo a Giuseppe e Tullio sarebbe potuto accadere a ciascuno di noi o ad un nostro figlio, e questo attesta l’assurdità di una tragedia e la complessità del tempo che viviamo. Ho condiviso il dolore dei genitori e dei parenti di Giuseppe e Tullio, due ragazzi solari, due persone buone, due giovani apprezzati ed amati dalla nostra comunità”.
“Saremo a fianco delle famiglie di Giuseppe e Tullio nel dolore, ma anche nella ricerca della verità dei fatti e nella richiesta di giustizia per due uccisioni di vittime innocenti strappate all’affetto dei genitori, delle sorelle e del fratello e di quanti, parenti ed amici, gli volevano bene – conclude -. Proclameremo il lutto cittadino, perché il dolore per la uccisione di due ragazzi perbene ed innocenti avvolge una intera comunità quale è la nostra città. Poi ci sarà il momento dei perché e dei per come sia potuta accadere questa immane tragedia e noi ci saremo”.