Emilia Romagna: Sgarbi e la provocazione per le regionali
Vittorio Sgarbi, in un'intervista al Corriere della Sera, spiega le ragioni della sua candidatura in Emilia Romagna
“Il mio obiettivo è raddoppiare i voti che ad oggi sono attribuiti a FI, e contribuire alla vittoria: in quel caso, il governo avrebbe i giorni contati”. Lo afferma Vittorio Sgarbi in un’intervista al Corriere della Sera in cui spiega le ragioni della sua candidatura in Emilia Romagna: “Perché è una campagna elettorale breve e intensa, per amicizia con Silvio Berlusconi e perché politicamente è una sfida importante”.
L’obiettivo di raddoppiare i voti di Forza Italia è “non solo sul piano regionale, ma nazionale. Con una FI al 10%, sulla linea di FdI, la coalizione supererebbe il 50%. E a quel punto – dice Sgarbi – potrei candidarmi alla leadership: “Perché no? Visto che non lo fanno le donne, che subiscono il ruolo del Sultano che è sempre stato Silvio e non colgono l’occasione…”.
Per Sgarbi “le donne sono una delle ragioni del declino del partito: ossequiano il leader, non lo spronano, lo frenano, lo assediano. Avrebbero mille modi anche di combattere battaglie popolari, non lo fanno. Ne dico una: perché non prendono le parti di Rula Jebreal? Una donna che viene dal mondo islamico e ne denuncia la condizione: va sostenuta, ne va fatta una bandiera”.
“Se si vuole un sultano, ci sono io. Voglio il voto delle donne, dei giovani – perché Silvio ha la sua età, il voto a lui è commemorativo -, dei tantissimi delusi del M5s, di chi mi ascolta e mi apprezza”, prosegue Sgarbi. “A 67 anni piaccio moltissimo pure ai bambini: perché mando a quel paese tutti, perché dico ‘capra, capra, capra!’, mi riconoscono, mi seguono”.