Elezioni Regionali 2023 in Lazio e Lombardia: le possibili conseguenze per il Governo secondo Giovanni Orsina
Tutto pronto per le elezioni Regionali in Lazio e Lombardia, con possibili effetti sugli equilibri all’interno del Governo Meloni tra gli alleati
All’alba delle elezioni Regioniali 2023, gli ultimi sondaggi disponibili vedono favorito il centrodestra sul centrosinistra sia nel Lazio sia in Lombardia, con Attilio Fontana e Francesco Rocca in vantaggio rispettivamente su Pierfrancesco Majorino e Alessio D’Amato. Ma quali potrebbero essere le conseguenze anche a livello nazionale, sul Governo guidato da Giorgia Meloni? L’opinione del politologo Giovanni Orsina, direttore della Luiss School of Government e professore Ordinario di Storia Comparata dei Sistemi Politici Europei e di Storia del Giornalismo e dei Media, ai microfoni di Virgilio Notizie.
- Secondo gli ultimi sondaggi, il centrodestra è in vantaggio: cosa ci si aspetta?
- Poi ci saranno le primarie del Pd: potrebbero esserci conseguenze?
- Lazio e Lombardia sono due bacini elettorali molto ampi: saranno una prima cartina tornasole per il Governo Meloni?
- Inciderà il tema dell'autonomia regionale e della riforma promossa dal ministro Calderoli?
Secondo gli ultimi sondaggi, il centrodestra è in vantaggio: cosa ci si aspetta?
“In effetti le elezioni in queste due Regioni non dovrebbero riservare grandi sorprese, almeno secondo quanto emerso finora dalle rilevazioni. L’orientamento generale, dunque, dovrebbe essere quello di un’affermazione dei candidati del centrodestra. Ciò che andrà visto sono soprattutto i parametri secondari. Per esempio, sarà interessante vedere che tipo di rapporto ne seguirà tra il Terzo Polo e il Pd in Lombardia, mentre nel Lazio sembra più scontato che la divisione tra Pd e Movimento 5 Stelle regali la vittoria al centrodestra in un territorio dove finora è stata importante la tenuta del Partito democratico”, spiega Orsina.
Poi ci saranno le primarie del Pd: potrebbero esserci conseguenze?
“In realtà non penso che ci sia un effetto diretto, a meno che non si verifichino collassi elettorali particolarmente drammatici. Se si dovesse trattare, come appare, di una possibile doppia sconfitta del Pd in Lombardia e Lazio, si tratta di un evento preventivato. È normale, dal momento che la sinistra si presenta divisa, anche complice il sistema elettorale per le Regionali”.
Giovanni Orsina, direttore della Luiss School of Government e professore Ordinario di Storia Comparata dei Sistemi Politici Europei e di Storia del Giornalismo e dei Media
E aggiunge: “Diverso sarebbe lo scenario in caso di esito catastrofico del voto, che allora potrebbe pesare anche su quello delle primarie e della futura direzione del Partito Democratico”.
Lazio e Lombardia sono due bacini elettorali molto ampi: saranno una prima cartina tornasole per il Governo Meloni?
“Secondo me potrebbe essere una cartina tornasole solo marginale. Per fare un esempio concreto, potrebbe servire per capire come va Fratelli d’Italia rispetto agli alleati del centrodestra in termini di consensi. Allora bisognerà valutare un eventuale distacco tra candidati o come saranno andate le liste. Ma sono, come accennavo in precedenza, soprattutto informazioni di contorno che potranno essere recuperate dopo il voto“.
Orsina prosegue dicendo che “tendenzialmente ci si aspetta un risultato elettorale che vedrà un rafforzamento dell’alleanza di Governo, che conferma come l’opposizione, al momento, non sia in grado di costruire un’alternativa all’Esecutivo: questo, ad oggi, resta il macro-segnale che ci si aspetta”.
Inciderà il tema dell’autonomia regionale e della riforma promossa dal ministro Calderoli?
“Il punto, secondo quanto appare finora, è che c’è una competizione interna alla coalizione di Governo, soprattutto in Lombardia. Si tratta di quella tra Fratelli d’Italia e Lega, e riguarda il tema dell’autonomia differenziata. È uno dei micro-parametri che emergeranno dal voto e che andrà osservato: certo, un buon risultato della Lega potrebbe spingere maggiormente il Governo in direzione della riforma”, conclude Orsina.