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Autonomia differenziata, approvato ddl Calderoli: cosa c'è nel testo e perché protestano opposizione e sindaci

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull'autonomia regionale differenziata messo a punto dal ministro Roberto Calderoli

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Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il ddl sull’autonomia regionale differenziata. Il testo, messo a punto dal ministro leghista per gli Affari regionali Roberto Calderoli, prevede un’evoluzione del federalismo, un percorso per attribuire alle Regioni competenze legislative su alcune materie specifiche. Il Governo Meloni ha fatto sapere che il provvedimento verrà presto sottoposto al parere della Conferenza unificata Stato-Regioni-Città. Nel frattempo, però, opposizioni e sindaci del sud hanno avanzato diverse critiche.

Cosa pensa Giorgia Meloni dell’autonomia differenziata

“Questo provvedimento dimostra ancora una volta che questo governo manterrà gli impegni presi”, dichiara in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’approvazione in Cdm del disegno di legge Calderoli.

“Con il disegno di legge quadro sull’autonomia – spiega la premier – puntiamo a costruire un’Italia più unita, più forte e più coesa. Il Governo avvia un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d’Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi”.

“La fissazione – aggiunge – dei Livelli essenziali delle prestazioni, in questi anni mai determinati, è una garanzia di coesione e unità”.

Le parole di Roberto Calderoli

Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli parla di un “giorno storico”, di una “riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità”.

“L’Italia – afferma – è un treno che può correre se ci sono regioni che fanno da traino e altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”.

Autonomia differenziata, Cdm approva il ddl Calderoli. Opposizioni all'attacco, protestano i sindaci del Sud
Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli

Cosa dice il testo del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata

La legge quadro messa a punto dal ministro Calderoli si propone di “semplificare le procedure” con le quali le singole Regioni potrebbero in futuro chiedere il trasferimento di maggiori competenze dallo Stato, in base all’articolo 116 della Costituzione.

L’attribuzione di funzioni da parte dello Stato alle Regioni, si legge nel testo, è “subordinata alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che garantiscano i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale”.

Lep che saranno individuati entro fine 2023 da un’apposita cabina di regia a Palazzo Chigi istituita dal governo con l’ultima Legge di Bilancio.

Le intese tra Stato e Regione hanno durata massima di 10 anni. Alla scadenza, l’intesa si intende rinnovata per la sua durata, salvo che Stato o Regione manifestino una volontà diversa un anno prima del termine.

Lo Stato o la Regione possono poi chiedere la cessazione dell’intesa, deliberata con legge a maggioranza assoluta dalle Camere.

Esulta la maggioranza

“Oggi diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ‘48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia“. Così commenta il presidente del Veneto Luca Zaia.

“Un governo che passa dalle parole ai fatti. Questo è l’avvio di un percorso che dovrà essere condiviso in Parlamento, dove il testo potrà essere ulteriormente migliorato e che potrà ritenersi concluso soltanto dopo la definizione dei Lep e del loro effettivo finanziamento”, dichiara Silvio Berlusconi.

“È giusto che il Consiglio dei ministri abbia approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata, è un punto del programma politico su cui siamo stati eletti. Ora inizia il suo iter parlamentare, dove maggioranza e opposizione con gli enti locali e tutti i soggetti interessati potranno intervenire e migliorare, se ce ne fosse bisogno, il provvedimento”, afferma Maurizio Lupi di Noi con l’Italia.

Le reazioni dell’opposizione

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emila Romagna e candidato alla segreteria Pd, attacca il governo ai microfoni del Tg3: “La bozza Calderoli sull’autonomia differenziata è irricevibile e noi siamo pronti alla mobilitazione perché non è stata condivisa con la Conferenza delle Regioni, cosa clamorosa e incredibile, e perché è un’autonomia differenziata che non tiene conto delle nostre proposte e va nella direzione di spaccare il Paese”.

“È l’ennesima presa in giro elettorale di una politica che fa propaganda sull’assetto istituzionale dello Stato”, scrive Carlo Calenda su Twitter. “Questa roba arriva in parlamento fra 6 mesi. Ma lo approvano di corsa e male la settimana prima delle elezioni regionali“.

L’ex ministro Roberto Speranza commenta così: “L’autonomia differenziata è un disegno che spacca l’Italia e accresce le diseguaglianze. Indicativo che venga portata in Cdm a pochi giorni dalle elezioni in Lombardia. Conta più la propaganda che il rispetto delle Istituzioni”.

Duro il presidente del M5S Giuseppe Conte: “La patriota Meloni paga a Salvini la tassa per tenerlo in maggioranza, svende l’unità d’Italia per qualche punto percentuale in più alle regionali. Dobbiamo contrastare questo progetto di autonomia soprattutto sulla scuola e sulla sanità”.

Perché protestano i sindaci del Sud

L’approvazione da parte del Cdm del ddl Calderoli rappresenta “l’avvio del processo di decomposizione dell’unità d’Italia”. Così in una nota “Sindaci del Sud Italia-Recovery Sud”, associazione che raccoglie 500 sindaci di altrettanti comuni del Mezzogiorno.

I sindaci chiedono di essere ascoltati con urgenza dal governo dichiarandosi pronti a mobilitarsi “per difendere il diritto dei nostri cittadini a godere degli stessi diritti civili e sociali di tutti gli altri cittadini d’Italia”.

Contro il ddl Calderoli anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca: “L’ipotesi di autonomia proposta è inaccettabile, è una proposta propagandistica che spacca l’Italia”.

“Non consentiremo – aggiunge – lo smantellamento della sanità pubblica e della scuola pubblica statale. Non consentiremo, in nessuna forma, la spaccatura dell’Italia”.

meloni Fonte foto: ANSA
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