Elezioni politiche, perché il presidente del Senato potrebbe essere uno tra Liliana Segre e Silvio Berlusconi
La senatrice a vita e il leader di Forza Italia potrebbero presiedere la prima seduta del nuovo Senato
Il prossimo presidente del Senato potrebbe essere Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, oppure Liliana Segre, senatrice a vita. Motivo? Perché i due sono le persone più anziane che si ritroveranno a Palazzo Madama dopo le elezioni del 25 settembre (Berlusconi sarà con ogni probabilità eletto e rientrerà così in parlamento).
In realtà le persone più anziane sono Giorgio Napolitano e il premio Nobel Carlo Rubbia. Entrambi sono senatori a vita ed entrambi sono più vecchi di Berlusconi e Segre. Però Napolitano manca dal Senato da molto tempo per via di problemi si salute. Anche Rubbia non lo si vede praticamente quasi mai a Palazzo Madama. Ecco allora che potrebbero entrare in gioco Segre o il Cav.
Segre: “Discorso vago”
Il quotidiano Il Tempo ha contattato Segre per chiederle un commento sull’eventualità di vederla presidente del Senato. “Lo sa che potrebbe presiedere la prima seduta del nuovo Senato?”, ha ricordato il giornalista alla senatrice che ha risposto: “Perché sono la più vecchia?”. Esatto, visto che il regolamento affida l’incarico al senatore più anziano e dando per scontato che Napolitano e Rubbia non saranno presenti in aula.
Quando alla Segre viene poi domandato se le è stata chiesta disponibilità per il ruolo, lei taglia corto: “Mi pare un discorso molto vago. Lo sa che ho 92 anni? Alla mia età non faccio certo programmi”. Se la Segre si rifiutasse toccherebbe a Berlusconi. Un simile scenario potrebbe influire sulla sua scelta? La senatrice ride per poi aggiungere: “Non mi interessa”.
La situazione di Silvio Berlusconi
Il Cav è pronto a rientrare in parlamento dalla porta principale. È candidato nell’uninominale a Monza, oltre ad altri collegi plurinominali.
Un mese fa si è parlato della eventualità che, in caso di vittoria alle elezioni della coalizione del Centro Destra (ipotesi tutt’altro che remota), i suoi alleati lo possano proporre proprio per la presidenza del Senato.
In un’intervista concessa al Corriere della Sera, il leader di FI ha ringraziato, declinando però l’offerta. “Naturalmente chi ha voluto indicarmi per la seconda carica dello Stato ha compiuto un atto di riguardo e di amicizia nei miei confronti che apprezzo particolarmente”, ha chiosato.