Elezioni politiche, i candidati di Italia Viva e Azione: le sorprese di Renzi e Calenda, big ed esclusi
Il Terzo Polo creato dall'alleanza tra Renzi e Calenda ha presentato le liste dei candidati alle elezioni politiche: tutti i nomi, esclusi compresi
Largo ai big, ma non mancano le sorprese. Italia Viva e Azione, i due partiti che fanno capo a Matteo Renzi e Carlo Calenda, si sono uniti in vista delle prossime elezioni politiche, in programma il 25 settembre. Dalla loro unione è nato il cosiddetto Terzo Polo: ma chi sono i candidati alla Camera e al Senato decisi dai due leader. Ci sono tante vecchie conoscenze, alcune molto legate a Silvio Berlusconi nel recente passato, ma anche volti nuovi. E non mancano le sorprese, soprattutto per quel che riguarda i grandi esclusi. Ecco i nomi.
- Carfagna e Gelmini, da Berlusconi al Terzo Polo di Renzi e Calenda: gli altri big
- I grandi esclusi e i malumori: da Pizzarotti a Nobili
- Le sorprese di Azione: Giusy Versace e i Pittella
Carfagna e Gelmini, da Berlusconi al Terzo Polo di Renzi e Calenda: gli altri big
Il Terzo Polo punta forte sulle sue ministre.
Renzi e Calenda, accomunati dalla rottura col Pd, si sono uniti e hanno presentato le liste dei candidati alle prossime elezioni politiche.
La strategia è decisamente rosa: tante le donne candidate in vari collegi.
Balzano all’occhio i nomi di due ex ministre, entrambe fresche di rottura con Forza Italia: quella per il Sud, Mara Carfagna, e quella per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini.
La prima è capolista tre volte in Puglia, a Salerno e ad Avellino, e nell’uninominale di Napoli.
La seconda, invece, è con Matteo Renzi a Milano e Brescia per il Senato. Il fondatore di Italia Viva, complessivamente, si candida in quattro circoscrizioni plurinominali (Lombardia, Toscana, Campania)
Carlo Calenda, invece, si candida nel collegio uninominale di Roma 1 e in quattro collegi plurinominali proporzionali, ovviamente da capolista e sempre al Senato: Lazio, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia.
E gli altri big? Maria Elena Boschi è candidata nei tre plurinominali del Lazio 1 per la Camera e in Calabria.
La ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, che corre anche in un collegio uninominale a Roma 1, è capolista in Veneto e in Sardegna.
Candidati anche la viceministra Teresa Bellanova (capolista al Senato in Puglia e in Sicilia), Luigi Marattin, estensore materiale del programma (capolista alla Camera in Piemonte), Ivan Scalfarotto (capolista al Senato, in Piemonte), Davide Faraone, capogruppo uscente al Senato (in Sicilia).
I grandi esclusi e i malumori: da Pizzarotti a Nobili
Fanno parecchio rumore anche gli assenti.
Nel giorno della presentazione delle liste, infatti, si è registrato il passo indietro dell’ex sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.
Dura la critica a Renzi e Calenda, affidata a un post pubblicato sul suo profilo Facebook: “Hanno scelto di ‘salvare l’attuale dirigenza’ senza aprirsi a rappresentanti dei territori”, il rimprovero dell’ex M5S.
C’è anche chi storce il naso, come Gennaro Migliore: lui è stato candidato in una posizione difficile, così come Luciano Nobili, altro volto storico di Italia Viva.
Stesso discorso per Andrea Cangini di Azione, che ha dichiarato di aver accettato la candidatura nel collegio Senato P01 dell’Emilia-Romagna, “la mia terra. Un collegio difficile, più difficile di quello piemontese che mi era stato inizialmente offerto”.
Le sorprese di Azione: Giusy Versace e i Pittella
Per quel che riguarda Azione, non sorprendono i nomi di Enrico Costa (candidato capolista in Lombardia, alla Camera) e Matteo Richetti (guida il listino proporzionale in due circoscrizioni emiliane, al Senato).
Da segnalare invece l’ex Forza Italia Osvaldo Napoli ( due circoscrizioni del Piemonte al Senato) e Daniela Ruffino (ex azzurra come lui), ma soprattutto la campionessa paralimpica Giusy Versace, capolista in Lombardia e anche lei con un passato berlusconiano.
Giusy Versace, candidata con Azione di Carlo Calenda
Ma il nome più forte è sicuramente quello che rimanda ai fratelli Pittella, tradizionalmente fortissimi in Lucania: Gianni, ex vicepresidente del Parlamento europeo, ha lasciato il Pd per passare ad Azione.
Stessa scelta fatta poche ore prima dal fratello Marcello, consigliere regionale ed ex governatore della Basilicata, fuoriuscito dal Pd dopo la mancata candidatura tra le fila dei dem: con Calenda, invece, sarà capolista al proporzionale per il Senato in Basilicata.