Edoardo Bove tornerà a giocare, il post dopo il malore e i rischi secondo il cardiologo: futuro all'estero
Edoardo Bove ha parlato del malore accusato durante il match Fiorentina-Inter in un lungo post su Instagram, esprimendo la volontà di tornare in campo
“Quello che è successo domenica è la testimonianza della parte genuina del calcio: quella che si nutre di emozioni vere, di storie personali e di un forte legame tra chi gioca e chi tifa”. In un lungo post pubblicato sul proprio profilo Instagram, Edoardo Bove ha parlato per la prima volta del malore che l’ha colpito durante la partita di Serie A Fiorentina-Inter, ringraziando tifosi, compagni e avversari. Il centrocampista viola ha concluso spiegando di voler tornare presto in campo.
- Il post di Edoardo Bove dopo il malore
- La volontà di tornare in campo
- Il parere del cardiologo Giampiero Patrizi
Il post di Edoardo Bove dopo il malore
“Lo spiacevole episodio avvenuto durante Fiorentina-Inter (in seguito al quale il giovane calciatore è stato trasferito all’ospedale Careggi di Firenze, ndr), mi ha dimostrato, ancor più di quanto pensassi, che il calcio è molto più di una partita, di un campionato, o di una carriera”, ha scritto Bove nel suo messaggio.
Il centrocampista classe 2002 ha definito questo sport una “comunità di persone“, spiegando come esse siano legate da una passione comune e condividano momenti di gioia ma anche di commozione, rabbia, delusione e sofferenza.
La dedica a Edoardo Bove durante la partita di Coppa Italia Fiorentina-Empoli allo Stadio Artemio Franchi
“Proprio in questi momenti mi rendo conto di quanto questo sport sia genuino – prosegue il post – di quanto, al dì la dei risultati, della competizione o della concorrenza siamo tutti uniti”.
L’atleta viola ha espresso gratitudine per il calore della tifoseria e per il supporto dimostrato dai compagni di squadra, spiegando come tali gesti gli abbiano dato “una forza e un coraggio incredibili“.
La volontà di tornare in campo
Dopo aver fatto riferimento a una “energia positiva” in grado di farlo rimanere tranquillo, Bove ha invitato i suoi sostenitori a non dimenticare la vera essenza del calcio e a non essere offuscati dal lato più commerciale, senza mai dare per scontato il suo spirito autentico.
“Detto questo – ha concluso – sono veramente grato di appartenere a questo mondo e vi ringrazio dal profondo del cuore per l’affetto e la vicinanza che mi avete dimostrato! Io sto bene e questa è la cosa più importante!”.
Infine, la promessa: “Ci vediamo presto… In Campo! Edo”.
Il parere del cardiologo Giampiero Patrizi
A proposito del caso di Edoardo Bove si è espresso Giampiero Patrizi, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport. Intervistato da Cronache di Spogliatoio, il medico ha spiegato che per il giovane non è consigliabile continuare a giocare a certi livelli.
“Se ha fibrillato – ha sottolineato Patrizi – è possibile che in futuro, non si sa quando, non si sa dove, fibrillerà ancora. Il defibrillatore deve avere la capacità di registrare e riconoscere l’aritmia fatale, ma per esser tale deve avere la capacità di erogare la scarica, se c’è necessità”.
Secondo il cardiologo, giocare a calcio potrebbe rappresentare una discriminante: “Giocando di più, una cardiopatia può incidere più negativamente. Il consiglio che viene dato all’atleta è il seguente: non è consigliabile continuare ad applicarsi ad attività strenua”, ha concluso l’esperto.