Edoardo Bove e il malore spiegato dal cardiologo: come funzionano i controlli agli atleti, quali sono i rischi
A Che tempo che fa il cardiologo Domenico Corrado spiega il malore di Edoardo Bove e come funzionano i controlli sugli atleti
Una settimana fa Fiorentina-Inter è stata sospesa per il malore in campo di Edoardo Bove. Sono stati momenti drammatici, ma dopo i primi soccorsi e il trasporto in ospedale lo spavento è passato e il calciatore sta meglio. Domenica 8 dicembre a Che tempo che fa il cardiologo Domenico Corrado ha parlato del tipo di malore accusato da Bove e come funzionano i controlli sugli atleti.
- Cardiologo spiega il malore di Edoardo Bove
- I controlli sugli atleti
- Patologie cardiache, i rischi per gli atleti
- Come sta Edoardo Bove
Cardiologo spiega il malore di Edoardo Bove
“Nell’immaginario collettivo, l’atleta viene idealizzato come simbolo dello stato di salute perfetto e quindi immune da complicanze cardiovascolari”.
Così nella puntata di domenica 8 dicembre di Che tempo che fa sul Nove il cardiologo Domenico Corrado, professore ordinario all’Università-Azienda Ospedaliera di Padova, ha parlato del malore di Edoardo Bove e più in generale dei controlli che vengono fatti sugli atleti.
Il cardiologo Domenico Corrado
Il cardiologo ha spiegato che quella che gli atleti siano immuni da complicanze cardiache è una convinzione falsa, perché il cuore può tradire anche gli sportivi.
“Specialmente l’atleta che presenta una patologica cardiaca – ha detto – molto spesso clinicamente silente ma insidiosa, perché può predisporre a un’instabilità elettrica del cuore che può determinare un arresto cardiaco”.
I controlli sugli atleti
I controlli sugli atleti con la visita per idoneità sportivo-agonistica sono previsti in Italia per legge fin dagli anni ’80.
Si tratta di controlli “molto accurati” che si basano sull’elettrocardiogramma da sforzo, ha detto Corrado.
L’osservatorio dell’Università di Padova sulle morti improvvise in Veneto “dimostra che da quando è entrato in vigore questo screening abbiamo ridotto la mortalità del 90% tra i soggetti screenati”, ha sottolineato il cardiologo.
“Lo screening però è un sistema che non può essere considerato perfetto: le maglie sono strettissime, ci possono essere patologie che sfuggono”, ha aggiunto.
Patologie cardiache, i rischi per gli atleti
Secondo Corrado è difficile prevedere le malattie che portano a malori come quello di Edoardo Bove. In casi del genere l’attività sportiva agisce come un fattore triggerante.
Sono diverse le patologie cardiache, anche difficili da diagnosticare, che possono interessare gli atleti, in base all’età.
Negli atleti master o senior, spiega il cardiologo, “la causa più frequente è la malattia aterosclerotica delle coronarie, per cui il fatto precipitante è un’ischemia miocardica, esattamente come quella che porta all’infarto”.
Per quanto riguarda gli atleti più giovani come il calciatore della Fiorentina “c’è un ampio spettro di patologie cardiache che possono essere genetiche, congenite o acquisite. Lo screening è un momento importante per un’identificazione”.
Come sta Edoardo Bove
Dopo il malore in campo in Fiorentina-Inter, Edoardo Bove è ricoverato nel reparto di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale Careggi di Firenze. Sveglio e cosciente, il giocatore è in miglioramento.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, nei prossimi giorni il 22enne dovrebbe sottoporsi all’intervento per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, un dispositivo salvavita che entra in funzione in caso di tachicardia o fibrillazione ventricolare.
Edoardo Bove potrebbe quindi tornare a giocare a calcio al massimo livello, ma solo all’estero, a causa della normativa più stringente in Italia che vieta la pratica con questo dispositivo.
Un caso che ricorda quello di Christian Eriksen, ex Inter ora al Manchester United: dopo il malore accusato durante gli Europei 2021 il danese è tornato a giocare proprio con l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo, ma per farlo ha dovuto lasciare l’Italia.