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È morto Theodore Kaczynski noto come Unabomber, aveva 81 anni: terrorizzò gli Usa per 17 anni

Unabomber è morto a 81 anni. Theodore Kaczynski era un serial killer che dal 1978 al 1995 seminò il terrore negli Stati Uniti

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A 81 anni è morto Theodore Kaczynski, noto alle cronache mondiali come Unabomber. La notizia è stata comunicata da Kristie Breshears, portavoce dell’Ufficio Federale delle prigioni che lo ha comunicato all”Associated Press’. Negli ultimi tempi il serial killer era stato trasferito presso il reparto sanitario delle prigioni federali del North Carolina. Nel 1998, infatti, era stato condannato a quattro ergastoli e 30 anni per aver terrorizzato gli Stati Uniti dal 1978 al 1995.

È morto a 81 anni Unabomber

Il serial killer Theodore Kaczynski, noto alle cronache internazionali come Unabomber, è morto nella prigione federale di Butner, del North Carolina a 81 anni.

Il serial killer si trovava presso il reparto sanitario del carcere.

morto serial killer unambomberFonte foto: Getty
Il serial killer Theodore Kaczynski, noto come Unabomber, è morto a 81 anni in North Carolina

Per il momento le cause del decesso non sono stare rese note.

Chi era Unambomber

Kaczynski era stato trasferito da tempo in una struttura sanitaria della prigione federale di Butner, North Carolina, dopo aver trascorso venti anni in un carcere di massima sicurezza, la supermax prison di Florence, in Colorado.

Unabomber, infatti, stava scontando la condanna di quattro ergastoli e trent’anni di reclusione dopo l’arresto nel 1996.

Dal 1978 al 1995 Kaczynski aveva terrorizzato gli Stati Uniti con attentati esplosivi nel corso dei quali uccise tre persone e ne ferì altre 23.

Il suo primo attentato avvenne all’università di Chicago dove fece detonare una bomba artigianale. In seguito Kaczynski colpì altre 16 volte inviando pacchi bomba senza mai farsi identificare.

Il suo modus operandi consisteva nel fabbricare ordigni con materiale di scarto e colpire vari obiettivi, minacciando addirittura di far esplodere una bomba in volo. Per questo il suo nome ‘Unabomber’, nato dalla fusione tra “University” e “Airline Bombing”, che insieme creavano “Un-A-Bom“.

La svolta nel 1995

Nel 1995 Theodore Kaczynski inviò un saggio di 35.000 parole all’Fbi in cui illustrava le ragioni del suo operato. Il suo obiettivo, secondo il testo, era “combattere i mali della società moderna”.

L’Fbi pubblicò il manifesto nella speranza che qualcuno riconoscesse l’autore di quel testo. Tra le tante segnalazioni arrivate, si fece avanti David Kaczynski. Era il fratello di Theodore, che parlò con in poliziotti del congiunto problematico.

Il 3 aprile 1996 i poliziotti arrestarono Unabomber e perquisirono la sua casa, dove nascondeva un numero importante di componenti per la fabbricazione di ordigni.

Al processo, Theodore si dichiarò colpevole delle 16 esplosioni da lui provocate. Dal 1994 al 2006 in Italia c’è stato un caso simile a quello di Unabomber, ma la sua identità resta ancora ignota.

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