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Dopo l'incendio a Ciampino la diossina fa paura: indicazioni delle autorità per ridurre i rischi per la salute

Spento l'incendio alla discarica di Ciampino, dopo 5 giorni, ora è allarme diossina: le indicazioni delle autorità per le popolazioni coinvolte

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Dopo cinque giorni l’incendio alla discarica di Ciampino è stato domato. Ora i cittadini devono fare i conti con una qualità dell’aria sfregiata da un lungo rogo che ha sprigionato una quantità di inquinanti, fra i quali la famigerata diossina.

Qualità dell’aria dopo l’incendio a Ciampino

Gli ultimi dati dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) sono aggiornati a martedì 1 agosto.

Le rilevazioni fatte dalla centralina posta a 600 metri dalla discarica ‘EcoLogica 2000’ di Ciampino parlano di una sensibile riduzione del valore di concentrazione di diossina in aria, di poco superiore ai valori di riferimento.

Un pompiere impegnato nello spegnimento dell'incendio a CiampinoFonte foto: ANSA
Vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento della discarica di Ciampino.

Il valore di concentrazione del benzo(a)pirene risulta in diminuzione ed è inferiore al valore di riferimento.

Il valore di policlorobifenili mostra un’ulteriore diminuzione.

Nella giornata del 3 agosto si è tenuto il tavolo tecnico in Regione per fare il punto sulle soluzioni da affrontare sui livelli di diossina che, come reso noto dal ‘TGR Lazio’, seppure in diminuzione superano i limiti indicati dall’Oms.

Incendio a Ciampino: porte e finestre chiuse in otto Comuni

In attesa di dati più aggiornati, le autorità invitano la cittadinanza a mettere in atto una serie di misure precauzionali, ovvero:

  • tenere chiuse porte e finestre;
  • limitare gli spostamenti allo stretto necessario;
  • lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria;
  • limitare l’utilizzo dei condizionatori;
  • pulire accuratamente i filtri dei condizionatori una volta superata l’emergenza.

Sono otto i Comuni interessati dalle misure: Ciampino, Grottaferrata, Marino, Albano, Ariccia, Lanuvio, Castelgandolfo, Frascati.

Dopo lo spegnimento del rogo a Ciampino si è proceduto alle opere di smassamento del materiale incendiato.

Le tonnellate di rifiuti carbonizzati, cioè, sono state movimentate con le ruspe per separare i rifiuti bruciati da quelli che non sono stati intaccati dalle fiamme.

Come ripota il ‘Corriere della Sera’ un’ipotesi è che tali operazioni possano aver messo in circolo un ulteriore carico di diossina.

Rogo alla discarica di Ciampino, la Procura apre un fascicolo

Intanto proseguono le indagini dei carabinieri del nucleo operativo ecologico e della Procura di Velletri.

Come riporta ‘Roma Today’, secondo quanto emergerebbe dalle immagini dall’alto al momento dell’incendio nel piazzale principale della discarica potrebbero esserci stati più rifiuti rispetto a quelli autorizzati.

La Procura ha aperto un fascicolo d’indagine sul quale vige il massimo riserbo: non si sa se si tratti di un fascicolo conoscitivo o se ci sia già il nome di qualche indagato.

Incendio a Ciampino Fonte foto: ANSA
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