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CRONACA ESTERA

Donna morta nel parco Disney, il marito non può fare causa perché abbonata a Disney+: i motivi in una clausola

Il marito di una donna morta all'interno del parco divertimenti Disney World non potrà fare causa all'azienda. La motivazione contenuta in una clausola dell'abbonamento a Disney+

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Una storia che ha dell’incredibile quella che viene da Orlando, in Florida, dove il marito di una donna morta all’interno del parco divertimenti Disney World non potrà fare causa al celebre colosso dell’intrattenimento. La vittima, infatti, aveva sottoscritto un periodo di prova gratuita alla piattaforma di streaming Disney+, accettando di non poter sollevare controversie giudiziarie contro l’azienda statunitense.

La donna morta nel parco Disney a Orlando: la mozione degli avvocati

L’uomo, Jeffrey Piccolo, aveva deciso di intentare una causa da 50mila dollari alla società in seguito alla morte della moglie, Kanokporn Tangsuan.

La donna era morta dopo una reazione allergica che sarebbe stata provocata dal cibo ingerito in un pub all’interno del Walt Disney World Resort, a Orlando.

Indicazione del Walt Disney World Resort a Orlando, in Florida 

“Le condizioni d’uso, fornite con il contratto di abbonamento, includono una clausola di arbitrato vincolante“, riporta la mozione depositata dagli avvocati della Disney in risposta all’azione dell’uomo.

“La prima pagina del contratto di abbonamento – prosegue il documento – afferma che qualsiasi controversia tra l’utente e noi, fatta eccezione per le controversie di modesta entità, è soggetta a una rinuncia all’azione collettiva e deve essere risolta attraverso un arbitrato individuale vincolante”.

Il commento di Disney

Interpellata dalla Cnn, in un primo momento Disney non ha voluto commentare la vicenda.
Lo scorso mercoledì 14 agosto, tuttavia, un portavoce ha fatto sapere che la compagnia è profondamente addolorata per la perdita della famiglia “e comprende il loro dolore”.

“Dato che questo ristorante – ha aggiunto – non è né di proprietà né gestito dalla Disney, ci stiamo semplicemente difendendo dal tentativo dell’avvocato del querelante di includerci nella loro causa contro il ristorante”.

La reazione dell’avvocato del marito

Attraverso un comunicato scritto, il legale del marito della vittima ha definito “pretestuosa” la motivazione degli avvocati del colosso americano.

Secondo l’uomo, il fatto che l’iscrizione a una semplice prova gratuita di Disney+ impedisca a un individuo di fare causa a qualsiasi “società controllata da Disney” è “oltraggiosamente irragionevole e ingiusta“.

Fonte foto: ANSA

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