Domenico Arcuri rischia la condanna per le mascherine anti-Covid dalla Cina: abuso d'ufficio, chiesti 16 mesi
L'ex commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, rischia una condanna a 16 mesi per abuso d'ufficio in un'indagine sulle mascherine anti-Covid
La Procura di Roma ha chiesto una condanna a 16 mesi per Domenico Arcuri con rito abbreviato. L’ex commissario straordinario è accusato di abuso d’ufficio nell’indagine su una fornitura di mascherine anti-Covid dalla Cina commissionata nella prima fase dell’emergenza.
- Gli altri indagati oltre a Domenico Arcuri
- Cosa riguarda l'inchiesta per cui Arcuri rischia la condanna a 16 mesi
- Chi è l'ex commissario per l'emergenza Domenico Arcuri
Gli altri indagati oltre a Domenico Arcuri
I pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone, inoltre, hanno chiesto una decina di rinvii a giudizio per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario.
Nell’inchiesta compare anche il nome dell’imprenditore Mario Benotti (poi morto), a cui era contestato il reato di traffico di influenze.
Roberto Speranza, ex ministro della Salute, e Domenico Arcuri, ex commissario per l’emergenza Covid, in uno scatto del dicembre 2020
Secondo l’accusa, Benotti, “in concorso con altri, sfruttava le proprie relazioni personali e occulte con Arcuri, ex commissario per l’emergenza sanitaria, ottenendo che quest’ultimo assicurasse ai partner di Benotti un’esclusiva in via di fatto nell’intermediazione delle forniture di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuali“.
Per la Procura veniva così garantita “la facoltà di avere rapporto commerciale con la Pubblica amministrazione senza assumere alcuna responsabilità sul risultato della propria azione e sulla validità delle forniture che procurava; la quasi totale esclusiva nella intermediazione di fatto delle forniture di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuali importati dalla Cina”.
Cosa riguarda l’inchiesta per cui Arcuri rischia la condanna a 16 mesi
L’indagine riguardava affidamenti per un valore di 1,25 miliardi per l’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine, effettuate con l’intermediazione di alcune imprese italiane.
Del caso mascherine-Arcuri se n’era parlato per la prima volta nel marzo 2021, di fatto nel mese in cui è stato sostituito dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
Chi è l’ex commissario per l’emergenza Domenico Arcuri
Domenico Arcuri è nato il 10 luglio 1963 a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria.
Dal 2007 al 2022 è stato amministratore delegato di Invitalia, l’agenzia per gli investimenti e lo sviluppo delle imprese controllata dal ministero dell’Economia.
Nel 2020, l’allora premier Giuseppe Conte lo ha nominato commissario straordinario per l’emergenza Covid, con “ampi poteri di deroga” e in prima linea “per rafforzare la distribuzione” di strumenti sanitari.
Laureato in Economia e Commercio alla Luiss nel 1986 con una tesi sulla Redditività economica e sociale degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, Arcuri ha alle spalle una lunga carriera da manager, tra pubblico e privato.
Subito dopo la laurea aveva iniziato a lavorare all’Istituto per la ricostruzione industriale (Iri) nella direzione pianificazione e controllo, occupandosi delle aziende del gruppo posizionate nei settori delle telecomunicazioni, dell’informatica e della radiotelevisione.
Nel 1991 era approdato in Pars, joint venture tra Arthur Andersen e GEC nel settore della consulenza ad alto contenuto tecnologico, diventandone amministratore delegato tre anni dopo.
Nel 2001 era diventato il partner responsabile italiano Telco, Media and technology di Arthur Andersen e nel 2004 amministratore delegato della Deloitte Consulting. Poi l’approdo a Invitalia.