Patrick Zaki libero dopo la grazia concessa in Egitto: le sue prime parole, quando potrebbe tornare in Italia
Il giorno di Patrick Zaki: l'attivista torna in libertà con la grazia concessagli dall'Egitto di Al Sisi, pochi giorni dopo la condanna a 3 anni
Patrick Zaki è di nuovo libero. Dopo la grazia ottenuta dall’Egitto, l’attivista ha fatto visita all’ambasciata italiana al Cairo. Il 32enne, dopo il rilascio, ha dichiarato: “Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto. Sto pensando di ritornare a Bologna, a essere con i miei colleghi all’università”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato che non c’è stato “assolutamente nessun baratto su Regeni, siamo impegnati” su questa vicenda come per Zaki. Su Regeni “dobbiamo avere il maggior numero possibile di notizie per quanto riguarda le persone sospettate del suo omicidio. Noi siamo andati avanti e continuiamo a lavorare, chiediamo sempre le stesse cose continuando a interloquire con l’Egitto”, ha detto il leader di Forza Italia al Tg4.
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Bologna, festa per il ritorno di Zaki
A Bologna sono in corso i preparativi per festeggiare in piazza Maggiore il ritorno di Patrick Zaki, neolaureato all’Alma Mater.
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Rettori: "Bene soluzione caso Zaki,ora risposte su Regeni"
I rettori delle Università italiane “applaudono l’epilogo atteso da anni per Patrick Zaki” ma auspicano “risultati analoghi per il caso di Giulio Regeni, ancora in attesa di una risposta chiarificatrice”. La Conferenza dei rettori delle università italiane sollecita anche una soluzione per il ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale, Ahmadreza Djalali, trattenuto nel braccio della morte in Iran e accusato di spionaggio nonostante l’assenza di prove. Lo riferisce l’Ansa.
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Zaki: "Voglio tornare in Italia il prima possibile"
“Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto“: lo ha detto Patrick Zaki ai giornalisti nei pressi della Direzione di polizia di Nuova Mansura subito dopo essere stato rilasciato. “Sto pensando a ritornare a Bologna, a essere con i miei colleghi all’università”, ha detto ancora il neolaureato dell’Alma Mater. “Ora torno al Cairo“, ha detto ancora incalzato da domande. “Direttamente?”, gli è stato chiesto. “Il Cairo”, si è limitato a rispondere Zaki.
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Amnesty: "Ora auspichiamo che Zaki possa presto viaggiare"
“Ottima notizia. Ora auspichiamo che possa presto beneficiare della libertà di viaggiare e che questa comprenda ovviamente quella di viaggiare dall’Egitto ma anche di tornarvi ogni volta che lo desidererà”. È il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, al rilascio di Patrick Zaki in Egitto.
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L'abbraccio con la madre dopo la liberazione
Appena liberato, dopo aver stretto la mano a un uomo della sicurezza in maglietta a righe al limitare di una serie di transenne, Patrick Zaki ha abbracciato per vari secondi la madre Hala, poi la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise e il padre George. Lo riporta l’Ansa.
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Zaki è stato rilasciato
Patrick Zaki è uscito dall’edificio della Direzione di polizia di Nuova Mansura dopo la grazia presidenziale. Lo ha constatato l’Ansa sul posto.
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Patrick Zaki sarebbe ancora in carcere a Gamasa
Patrick Zaki sarebbe ancora rinchiuso a Gamasa. Lo confermano all’agenzia Dire fonti interne all’Egyptian Initiative for personal rights (Eipr), l’ong con cui Zaki collabora e che ha seguito il suo caso giudiziario da vicino. Già intorno alle 9 di stamani la sorella, Marise, scriveva su Facebook: “Stiamo ancora aspettando che Patrick esca…”. L’istituto penitenziario di Gamasa si trova a Damietta, città costiera nel nord dell’Egitto a circa settanta chilometri a est di Mansoura, dove risiede la famiglia Zaki.
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Tajani: "Per Zaki nessun baratto con il caso Regeni"
“Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il Governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore che rischiava di stare ancora un po’ di tempo in carcere. Noi siamo riusciti a ottenere questo risultato. Poi si può dire ciò che si vuole. Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24 in merito alle voci su un presunto baratto tra la liberazione di Patrick Zaki e il caso Regeni. Per quanto riguarda Regeni, ha aggiunto, “continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni”.
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Carlo Calenda: "Liberazione di Zaki è un successo di Giorgia Meloni"
La liberazione di Zaki è un successo del governo Meloni? “Sì. Bisogna sempre riconoscere i successi degli avversari, aiuta a essere più credibili quando poi si avanzano delle critiche. Io ieri ho fatto i complimenti personalmente e pubblicamente a Giorgia Meloni, credo sia un lavoro che ha fatto molto lei personalmente e le va riconosciuto senza se e senza ma”. Così il leader di Azione Carlo Calenda, ospite a Sky Tg24.
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Egitto: "Grazia a Zaki è apprezzamento di Sisi per l'Italia"
“L’uso da parte del presidente Al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale è un apprezzamento (…) personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuto meno di 24 ore dopo l’emissione della sentenza definitiva”: lo ha dichiarato, in un messaggio all’Ansa, l’ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, riferendosi all’atto di clemenza del capo di Stato dell’Egitto nei confronti di Patrick Zaki.
E ancora: “Lo Stato egiziano rispetta la legge e la costituzione e apprezza le sentenze emesse dalla sua istituzione giudiziaria perché è uno Stato di diritto”, ha premesso il diplomatico, già portavoce della presidenza egiziana e di Sisi. Dato che “la costituzione ha concesso al Presidente della Repubblica il potere di grazia presidenziale dopo l’emissione di sentenze”, l’iniziativa di Sisi è stata “senza dubbio diretta a sostenere le relazioni italo-egiziane“, le quali “si sono estese attraverso la storia che ha unito le sue due grandi civiltà”, ha insistito Rady.
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Patrick Zaki non è stato in cella, "ma in una stanza"
La madre di Zaki ha aggiunto, sempre all’Ansa, che nella Direzione di polizia di Nuova Mansura il figlio non è stato rinchiuso in alcuna cella di sicurezza, ma ha dormito in una stanza per gli ufficiali. La donna infatti ha spiegato che “non ci sono celle qui“, aggiungendo di aver potuto visitare il figlio “il primo giorno”, quindi l’altro ieri, quello della condanna e poi non più. Avrebbe dovuto vederlo oggi ma, vista la grazia presidenziale, “ormai aspetto che esca“. Un poliziotto le ha rivelato che Patrick sa di essere in “grazia presidenziale”. A Nuova Mansura, come ha constato l’Ansa, sono arrivate anche la sorella Marise, la fidanzata Reny Iskander e l’amica Yousra El Klesly.
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Quando sarà rilasciato Patrick Zaki secondo sua madre
La madre di Patrick Zaki, parlando all’Ansa all’esterno della Direzione di polizia di Nuova Mansura, ha detto di prevedere che il figlio venga rilasciato “fra un po’” e direttamente da questo edificio senza ulteriori passaggi procedurali né a Gamasa né a Mansura. La signora Hala Sobhy non ha voluto precisare meglio, ma ha dato l’impressione di escludere l’informazione che il rilascio avvenga nel pomeriggio. La donna è con George, il padre di Patrick, entrambi in attesa in piedi accanto ad alcune auto: “La polizia non ha detto esattamente a che ora sarà rilasciato, ma tra poco – mezz’ora, un’ora, hanno detto (quindi entro le 10 ora italiana, ndr) – le procedure saranno completate subito e sarà rilasciato. Naturalmente siamo molto felici; la situazione è cambiata di 180 gradi, ringraziamo Dio”.
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Fonti escludono che Zaki sia rilasciato già questa mattina
Una fonte giornalistica egiziana ha riferito che un poliziotto avrebbe escluso che Patrick Zaki possa essere rilasciato già stamattina, come invece previsto ieri da un noto attivista ed ex-candidato presidenziale, Khaled Ali. La fonte, confermando che il ricercatore egiziano appena graziato è nella Direzione di polizia di Nuova Mansura, sulla costa del delta del Nilo, ha ricordato che in genere i detenuti vengono rilasciati “a fine giornata“, quindi nel pomeriggio.
Sempre secondo il poliziotto, per Patrick sarebbe previsto un primo trasferimento in cellulare nella vicina (circa 10 km) Gamasa (località traslitterabile anche in Gamasaa, a ovest di Damietta) e poi un ulteriore passaggio procedurale a un commissariato di Mansura (circa 60 km a sud) dove verrebbe rilasciato.
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La grazia concessa a Patrick Zaki
Mercoledì 19 luglio, poche ore dopo la condanna inflittagli dal tribunale egiziano, La grazia concessa a Patrick Zaki dal presidente Al Sisi – secondo fonti citate dall’Ansa – è frutto di una “lunga e costante trattativa” tra il Governo italiano e quello egiziano, che ha visto protagonisti il premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha svolto diverse missioni in Egitto in questi mesi, e l’Aise, l’agenzia di intelligence che si occupa dell’estero.