Dipendenti Rai contro l'ad Roberto Sergio dopo il comunicato fatto leggere a Mara Venier: "Stop al genocidio"
Con un comunicato i dipendenti Rai contestano le parole che l’ad Roberto Sergio ha fatto leggere a Mara Venier a Domenica In su Israele e Gaza
Con un comunicato diffuso sui social i dipendenti Rai prendono le distanze dal messaggio pro Israele che l’amministratore delegato Roberto Sergio ha fatto leggere a Mara Venier durante l’ultima puntata di Domenica In e rivendicano le parole pronunciate da Ghali sul palco di Sanremo 2024: “Stop al genocidio“.
- Dipendenti Rai contro l'ad Roberto Sergio
- Il comunicato dei dipendenti Rai
- I dipendenti Rai: "Stop al genocidio"
Dipendenti Rai contro l’ad Roberto Sergio
Con un comunicato firmato da “dipendenti Rai per lo stop al genocidio”, un gruppo di donne e uomini che lavorano per il servizio pubblico contesta l’unilateralità del messaggio voluto dall’Ad Rai Roberto Sergio e letto da Mara Venier durante la puntata di Domenica In dell’11 febbraio.
La nota, in cui si ricordano la strage del 7 ottobre e gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas, è arrivata dopo le parole pronunciate da Ghali sul palco di Sanremo a proposito del conflitto nella Striscia di Gaza.
Il messaggio dell’ad Rai dopo le parole di Ghali a Sanremo 2024
A diffondere per prima il comunicato dei dipendenti Rai è stata la scrittrice Benedetta Sabene, che nelle storie su Instagram afferma di averlo ricevuto da uno degli autori del testo che lavora in Rai, che conosce bene.
Stando al suo racconto, i dipendenti non vogliono esporsi (al momento) con nome e cognome per evitare eventuali ripercussioni sul lavoro e chiedono di dare visibilità al loro dissenso attraverso i social.
Il comunicato dei dipendenti Rai
“Siamo dipendenti della Rai. Le parole dell’AD Roberto Sergio, pronunciate per mezzo di Mara Venier nell’edizione sanremese di Domenica In, segnano un punto di svolta inquietante tanto nel metodo quanto nel merito”, si legge nel comunicato dei dipendenti Rai diffuso sui social.
“Contestiamo l’utilizzo dei canali aziendali per trasmettere in forma di comunicati sia le idee personali dell’Amministratore Delegato che le sue vicinanze politiche o umane, volendo escludere che con le proprie parole pensasse di farsi portavoce dei valori dell’azienda o peggio, dei suoi dipendenti”.
I dipendenti Rai: “Stop al genocidio”
“Crediamo che l’azienda concessionaria del servizio pubblico radiofonico e televisivo italiano – continua il comunicato – debba avere la forza e la dignità di essere indipendente dagli umori di singoli individui, e non pronta a inginocchiarsi alla diplomazia israeliana per poche frasi pronunciate da una manciata di artisti durante il Festival di Sanremo. Frasi che rivendichiamo”.
“Nonostante sia condiviso l’orrore davanti alla morte della popolazione civile israeliana, ribadiamo la nostra estraneità alle posizioni del dott. Roberto Sergio”, finito sotto scorta dopo le minacce ricevute in seguito al comunicato su Israele.
“Contestiamo con forza – concludono – l’unilateralità del comunicato, che ha completamente omesso la sproporzione nel conflitto, le sofferenze della popolazione di Gaza e la violenza subita sistematicamente dai palestinesi nei territorio occupati nella Cisgiordania. Stop al genocidio. Cessate il fuoco ora”.