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Dipendente licenziata dalla Roma col fidanzato per un video: indaga la Procura Figc, la versione della società

Il video hot rubato e diffuso nelle chat di giocatori e dirigenti della Roma: oltre alla dipendente è stato licenziato anche il fidanzato

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Continua a far discutere la vicenda della dipendente licenziata dalla Roma per un suo video intimo condiviso da calciatori e dirigenti in chat. Ed emergono nuovi dettagli: assieme a lei è stato cacciato anche il fidanzato, pure lui dipendente della società giallorossa. Intanto, indaga la Procura della Figc.

Licenziata dalla Roma per un video intimo, cacciato anche il compagno

Il Fatto Quotidiano, che per primo ha riportato la notizia della dipendente licenziata dalla Roma per il video hard, scrive che anche il partner della donna è stato mandato a casa dalla società giallorossa.

I due, lei 30enne impiegata amministrativa della società e lui un suo superiore, sono stati licenziati dopo che il video rubato di un loro rapporto sessuale è circolato per giorni nelle chat di calciatori, dipendenti e dirigenti della Roma.

I licenziamenti risalgono a inizio novembre 2023, oltre un mese dopo la diffusione del video hard della coppia.

Il rapporto sessuale sarebbe avvenuto negli uffici del centro sportivo Fulvio Bernardini a Trigoria. A rubare e a diffondere il video sarebbe stato un giovane calciatore della Primavera della Roma.

La confessione del giovane che ha rubato il video

Il Fatto Quotidiano riporta che il baby calciatore avrebbe confessato di aver rubato il video della coppia dal telefono di lei il 4 ottobre scorso, quando il filmato era già in circolazione da giorni nelle chat giallorosse.

Dipendente licenziata dalla Roma per un video intimo: cacciato anche il fidanzato dopo quasi 10 anni di lavoroFonte foto: ANSA
 Il presidente della Roma Dan Friedkin

Il giovane avrebbe raccontato in lacrime di aver rubato il video a Vito Scala, grande amico ed ex preparatore atletico di Francesco Totti, oltre che dirigente della società.

Stando al suo racconto, il calciatore avrebbe chiesto lo smartphone in prestito alla donna e ha poi rubato il video, inoltrandolo al suo telefono (e poi ai compagni), anche se non è chiaro se l’abbia trovato per caso o se sapesse che c’era.

Il silenzio della Roma

L’AS Roma tace sulla vicenda, non ha finora rilasciato dichiarazioni ufficiali né sui licenziamenti né sull’assenza di provvedimenti disciplinari nei confronti del baby calciatore.

Il giovane giallorosso, minorenne all’epoca dei fatti, ha ammesso un reato ai danni di dipendenti dell’azienda ma è stato semplicemente richiamato, senza provvedimenti più severi.

Intanto la donna licenziata sarebbe pronta a presentare una denuncia penale per quanto accaduto, a partire dal furto e dalla diffusione non autorizzata del video.

Indaga la Procura Figc

Nel frattempo l’Ansa ha riferito che la Procura della Figc ha aperto un’indagine sulla vicenda: sarebbero già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti.

L’obiettivo della Procura federale è quello di verificare responsabilità di tesserati relative alla diffusione di video privati della dipendente.

La versione dell’As Roma

Un giorno dopo l’esplosione del caso mediatico, l’As Roma ha rilasciato un comunicato con la sua versione:

“La Società, nel ribadire la correttezza del proprio operato, intende evidenziare alcuni fatti rilevanti di cui è venuta a conoscenza nel novembre 2023, che hanno determinato la decisione aziendale assunta: il licenziamento è la conseguenza di una circostanza che, oltre ad essere contraria al Codice Etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il Club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni. Una vicenda in realtà risalente nel tempo, che ha riguardato due dipendenti (un uomo e una donna) e un tesserato del Club. L’AS Roma, ravvisato il tono diffamatorio della campagna scaturita, ritiene che sia in atto un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la Società e il suo Gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva. I fatti sono stati strumentalizzati ad arte per presumere un’inesistente discriminazione sessuale e disparità di trattamento, quando il provvedimento della Società ha riguardato contestualmente (­lo stesso giorno e alla stessa ora) anche il ragazzo coinvolto nei fatti. È peraltro purtroppo vero che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative. L’AS Roma comunica che intende fermamente tutelarsi a difesa dei propri interessi, in tutte le sedi competenti, al fine di proteggersi da attacchi gravi e spregiudicati, ristabilendo la verità oggettiva dei fatti”.

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