Decreto Natale, tra regole e deroghe: il Cts fa chiarezza
Fabio Ciciliano, dirigente medico della polizia e segretario del Cts, ha chiarito alcuni aspetti del decreto di Natale in merito alle deroghe
L’entrata in vigore del decreto di Natale è ormai prossima: il provvedimento emanato dal governo per contenere la diffusione del coronavirus durante le festività natalizie stabilisce nuove misure a partire dalla vigilia. Come detto nei giorni scorsi, il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio 2021 l’Italia intera è in zona rossa: sono quindi vietati tutti gli spostamenti non dettati da motivi di necessità o urgenza, ma con alcune importanti deroghe.
Decreto Natale, regole e deroghe per gli spostamenti
Le deroghe permettono a un massimo di due persone (minori di 14 anni esclusi, su cui non vi è limite di numero) di spostarsi presso un’abitazione privata una sola volta al giorno, in un orario compreso dalle 5 alle 22. Questo consente alle persone di recarsi in visita da parenti o amici, limitando allo stesso tempo gli spostamenti non necessari.
Il Cts, nella persona di Fabio Ciciliano, ha ulteriormente chiarito cosa è possibile fare e cosa no durante le feste. Il dirigente medico della polizia e segretario del Cts ha dichiarato al Corriere della Sera: “È stato necessario trovare un compromesso tra necessità di limitare la circolazione delle persone per evitare la diffusione del virus e l’esigenza di garantire comunque una minima socialità per le famiglie”.
Quante persone possono spostarsi, cosa scrivere sull’autocertificazione
Ciciliano ha ricordato che, per effetto del decreto di Natale, dal 24 dicembre due persone possono spostarsi per recarsi presso un’abitazione privata, insieme a eventuali figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti; se in famiglia c’è un figlio di 16 anni, dunque, non ci si può spostare in tre. In presenza di entrambi i genitori non autosufficienti, invece, è consentito lo spostamento con una terza persona.
È bene ricordare che gli spostamenti sono consentiti solo all’interno dei confini regionali e non durante il coprifuoco: in nessun caso, dunque, ci si può recare in visita da parenti o amici in un’altra regione.
Ciciliano ha però aperto alla possibilità di rimanere a dormire presso un’abitazione altrui: si può effettuare uno spostamento al giorno e rientrare presso la propria residenza, ma non durante il coprifuoco dalle 22 alle 5; pertanto, è possibile dormire a casa di parenti o amici.
Ogni spostamento deve essere motivato sull’autocertificazione, e Ciciliano ha ricordato che “per motivi di privacy bisogna indicare dove” ci si reca “e genericamente di chi si tratta”, se un parente o un amico.
Le regole per i pranzi e le cene
Per quanto riguarda i pranzi e le cene, non ci sono obblighi ma solo la raccomandazione di “restare a pranzo o a cena con il minor numero possibile di commensali, preferibilmente appartenenti allo stesso gruppo di persone conviventi”, ha ricordato Ciciliano.
Sulla formula più sicura per i pasti, Ciciliano ha sconsigliato i buffet: “Meglio restare seduti dove le distanze sono comunque assicurate dalla presenza del tavolo”. Inoltre, ha suggerito di assegnare i posti a nonni e nipoti in modo da garantire la distanza di sicurezza; meglio ancora se i bambini sono seduti a un tavolo a parte.
Ciciliano ha infine consigliato di arieggiare spesso gli ambienti, aprendo le finestre per almeno 2-3 minuti ogni ora. Un altro chiarimento riguarda infine l’uso della mascherina: “Se ci si incontra con persone al di fuori del proprio nucleo familiare indossare la mascherina e mantenere la distanza rappresenta una forte raccomandazione”.