Cura con plasma, la speranza contro il coronavirus: parla Burioni
"Ogni guarito può curare un malato": il virologo accende la speranza sulla nuova cura
Scattata la Fase 2, il virologo Roberto Burioni ha passato in rassegna i possibili scenari dopo il ritorno al lavoro di 4 milioni di italiani e ha parlato dei dati confortanti sulla cura con il plasma dei pazienti guariti con molti anticorpi. Nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio è intervenuto anche il virologo Fausto Baldanti, direttore del laboratorio di virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia che è in prima linea nella tale terapia con il plasma.
La cura attraverso il plasma dei guariti “è un approccio che si tenta quando non ci sono farmaci specifici – ha spiegato Baldanti -. Questi anticorpi, che si chiamano ‘neutralizzanti’, sono in grado di uccidere il virus”. Si tratta di un approccio “usato per l’ebola e per la SARS”.
“Per non farsi trovare impreparati – ha spiegato Baldanti – bisogna raccogliere subito questi plasmi”.
Roberto Burioni, in merito alla cura con il plasma contro il coronavirus, ha dichiarato: “Questo è un cambiamento molto importante che ci può dare finalmente un’arma specifica se i dati saranno positivi”.
Seppure con la dovuta prudenza visti i costi molti elevati e la difficoltà di reperire gli anticorpi, Burioni ha spiegato che si tratta di una valida cura per il coronavirus perché “abbiamo le tecnologie per riprodurli in laboratorio”.
“Il rapporto è un guarito che cura un malato, è un rapporto altissimo”, ha specificato Burioni.
In merito agli scenari della Fase 2, Burioni si è fatto alcune domande: “Se un dipendente di un’azienda ha 38 di febbre – ha chiesto -, siamo pronti a fargli un tampone? A tracciare tutti i suoi contatti? A isolarli per davvero, non in casa? Siamo pronti a dotare di protezioni tutti i sanitari che lo vedranno? Io non sono certo”.
“Spero che si verifichi lo scenario più positivo: l’infezione non riparte e se riparte lo fa in maniera molto localizzata e riusciamo a identificare subito i focolai”, ha aggiunto Burioni.
“L’altro scenario – a detta del virologo – è quello di tornare indietro nel tempo: il virus ancora circola, se abbassiamo la guardia il virus riparte. E’ importante ancora il sacrificio, ma servono mezzi e organizzazione”.