Cuba ospiterà una base della Cina per spiare gli Stati Uniti in cambio di miliardi di dollari
Una base cinese a Cuba per spiare gli Stati Uniti. In cambio una pioggia di miliardi per l'Avana. Si avvera così il peggior incubo di Washington
Dopo decenni Cuba torna a preoccupare gli strateghi di Washington: l’Isola che dista 160 chilometri dalla Florida ospiterà una base di spionaggio cinese il cui obiettivo prioritario sarà raccogliere intelligence sugli Stati Uniti.
- Una base cinese a Cuba
- Cuba al centro della tensione dopo la crisi dei missili
- Il commento di Washington sulla base cinese a Cuba
Una base cinese a Cuba
In cambio dell’ok alle operazioni cinesi, l’Avana riceverà diversi miliardi di dollari.
La notizia viene riportata dal Wall Street Journal in seguito a confidenze di funzionari statunitensi.
L’obiettivo principale saranno i territori nel sud-est degli Stati Uniti, dove hanno sede molte istituzioni militari e dove viene movimentata gran parte del traffico navale statunitense.
La notizia ha alzato ulteriormente la tensione fra Usa e Cina, già ai ferri corti dopo i satelliti spia intercettati in nord America e, soprattutto, dopo la crisi nello Stretto di Taiwan.
Il monitoraggio cinese potrebbe riguardare, fra le altre cose, e-mail, telefonate e trasmissioni satellitari. Nessun commento dall’ambasciata cinese a Washington né da quella cubana.
Il presidente cinese Xi Jinping e la moglie Peng Liyuan.
Cuba al centro della tensione dopo la crisi dei missili
Dopo oltre 60 anni, dalla crisi dei missili del 1962 che vide coinvolta l’Unione Sovietica, Cuba torna a concedere spazio a installazioni ostili in quello che gli Usa considerano il loro naturale spazio di sicurezza.
A maggio il presidente americano Biden si era detto fiducioso in un disgelo dei rapporti americani con la Cina.
Il Segretario di Stato Antony Blinken dovrebbe recarsi a Pechino entro giugno per incontrare il leader cinese Xi Jinping.
Il commento di Washington sulla base cinese a Cuba
“Anche se non posso parlare di questa notizia specifica, siamo ben consapevoli – e ne abbiamo parlato molte volte – degli sforzi della Repubblica Popolare Cinese per investire in infrastrutture in tutto il mondo che potrebbero avere scopi militari, anche nel nostro emisfero”, ha dichiarato John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale Usa.
A oggi, l’unica base militare estera dichiarata dalla Cina è a Gibuti, nel Corno d’Africa. I cinesi stanno tuttavia intrecciando una rete di relazioni economiche e diplomatiche in Africa, America latina e negli Emirati Arabi Uniti.
Secondo Washington questo lavoro è finalizzato a creare una rete di porti militari e basi di intelligence per estendere l’influenza cinese nel mondo.