Crollo del ballatoio a Scampia, il retroscena sulla lite prima dell'incidente mortale alla Vela Celeste
Sul ballatoio della Vela Celeste a Scampia prima del crollo c'erano 15 persone che si affrontavano in una lite, secondo testimoni. Dubbi sui lavori
C’è una lite tra famiglie imparentate dietro al drammatico crollo del ballatoio della Vela Celeste di Scampia, quartiere tristemente noto come uno dei più degradati di Napoli. Lunedì 22 luglio un nutrito gruppo di persone, fra cui diversi minori, si è ammassato su una scala metallica esterna a litigare, con la struttura che ha ceduto per il troppo peso. Una tragedia che conta due morti e diversi feriti gravi, fra cui sette bambine, e circa 800 persone rimaste senza un tetto per l’inevitabile dichiarazione di inagibilità per l’edificio.
Crollo alla Vela di Scampia: la lite sul ballatoio
A svelare il retroscena dietro il crollo a Scampia alcune testimonianze, secondo le quali intorno alle 23 di lunedì 22 luglio era in corso sul ballatoio della Vela Celeste una lite per motivi futili tra due famiglie, legate da un vincolo di parentela.
Attirate dal vociare, numerose persone si sono affollate sulla scala metallica malandata che collega le due sezioni dell’edificio, simile a un ponte sospeso.
I classici ballatoi delle Vele di Scampia, Napoli
La struttura, sotto il peso di circa 15 individui, tra cui otto adulti e sette bambini, è crollata improvvisamente, una caduta dal terzo piano costata la vita a due persone.
Il bilancio del crollo del ballatoio a Scampia
L’incidente non ha lasciato scampo a Roberto Abbruzzo, 29 anni, che ha perso la vita immediatamente. Margherita Della Ragione, 35 anni, non è sopravvissuta all’arresto cardiaco ed è deceduta poco dopo essere arrivata in ospedale.
Sette bambine dai 2 ai 10 anni sono state trasportate in codice rosso all’ospedale Santobono. Due di loro, di 7 e 4 anni, sono in prognosi riservata a causa di gravi lesioni craniche e sono state operate d’urgenza: sono loro le pazienti più critiche.
In ospedale sono finite altre sei persone adulte, tra i 23 e i 53 anni. In condizioni gravissime all’ospedale Cardarelli ci sarebbero due donne.
L’evacuazione della Vela Celeste a Scampia: 800 sfollati
La Vela Celeste, una delle ultime torri rimaste in piedi a Scampia dopo la demolizione delle altre, è stata evacuata togliendo di fatto un tetto a 800 persone. Nella serata di martedì, 66 appartamenti dovrebbero tornare agibili, consentendo di riportare nella Vela circa 300 residenti.
Restano ancora molte le famiglie cadute improvvisamente nella disperazione, al punto che nel pomeriggio di martedì è scoppiata anche l’occupazione del vicino distaccamento dell’Università Federico II.
Di recente l’amministrazione comunale aveva lanciato un piano di riqualificazione per la Vela Celeste, con un finanziamento di circa 18 milioni di euro.
Il sindaco Manfredi ha allontanato ogni ipotesi di relazione tra questi lavori e il crollo avvenuto nei piani alti, in contrasto con le preoccupazioni dei residenti, secondo i quali dall’avvio del cantiere l’edificio “tremava tutto”.