Cristina Seymandi difesa da Massimo Gramellini, l'attacco al pm dopo la richiesta di archiviazione
Massimo Gramellini interviene a gamba tesa sull'archiviazione delle denunce di Cristina Seymandi contro gli haters che l’hanno insultata online
Cristina Seymandi, nota per il video virale in cui l’ex compagno Massimo Segre la accusava pubblicamente di tradimento, si trova al centro di una nuova controversia. La procura di Torino ha chiesto l’archiviazione delle denunce contro gli haters che l’hanno insultata online, suscitando un acceso dibattito. In un editoriale il giornalista Massimo Gramellini ha espresso indignazione per la decisione, definendola un pericoloso precedente che potrebbe legittimare ulteriormente l’odio sui social. L’imprenditrice torinese, intanto, si è detta “disorientata” e “amareggiata” per una conclusione che sembra minimizzare la gravità della violenza verbale digitale.
- Massimo Gramellini critica il pm
- La reazione di Cristina Seymandi all'archiviazione
- Cyberbullismo e giustizia
Massimo Gramellini critica il pm
Nel suo editoriale del 6 dicembre sul Corriere della Sera, Massimo Gramellini ha criticato con forza la richiesta di archiviazione avanzata dal pm Roberto Furlan.
Il giornalista ha sottolineato come i commenti indirizzati a Cristina Seymandi, molti dei quali intrisi di sessismo e rabbia, rappresentino una manifestazione degli aspetti più oscuri dell’animo umano. Gramellini ha definito i social una “discarica legale”, un luogo dove insulti e diffamazioni sembrano ormai tollerati perché virtuali.
Massimo Gramellini
Secondo il pm, infatti, il contesto in cui vengono pronunciate offese gioca un ruolo fondamentale, e ciò che è punibile nella realtà potrebbe non esserlo nel mondo digitale.
Gramellini ha espresso preoccupazione per il messaggio inviato alle nuove generazioni: la libertà di espressione non deve trasformarsi in un lasciapassare per la violenza verbale. L’opinione pubblica, ha aggiunto, dovrebbe riflettere su quanto sia pericoloso normalizzare comportamenti del genere.
La reazione di Cristina Seymandi all’archiviazione
Come riporta Repubblica, Cristina Seymandi si è detta sorpresa e delusa dalla decisione della procura, evidenziando come questa scelta rischi di incoraggiare i cosiddetti “leoni da tastiera”: “Trovo inaccettabile che si possano commentare vicende private con toni violenti e sessisti senza alcuna conseguenza”, ha dichiarato.
Per l’imprenditrice, questa posizione sembra vanificare gli sforzi per contrastare la violenza di genere e il cyberbullismo.
Seymandi ha sottolineato come molti degli insulti provenissero da uomini e riflettessero una cultura ancora intrisa di stereotipi misogini. Tuttavia, nonostante il dolore per le offese ricevute, ha anche voluto ringraziare le persone che l’hanno sostenuta.
Cyberbullismo e giustizia
L’avvocato di Seymandi, Claudio Strata, ha annunciato opposizione alla richiesta di archiviazione, dichiarando che la libertà d’espressione deve avere dei limiti chiari.
Per lui, lasciare impuniti i commenti sessisti e violenti equivale a legittimarli, con il rischio di far passare l’idea che l’odio virtuale sia meno grave di quello reale.
Seymandi spera che la sua battaglia possa diventare un simbolo per tutte le vittime di cyberbullismo e contribuire a cambiare le regole di un gioco che sembra favorire i carnefici più delle vittime.