Covid, la proposta di Zaia sul tampone rapido: come funziona
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha proposto al ministro Roberto Speranza di usare ovunque il tampone rapido: "Costa poco ed è affidabile"
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è a fine mandato. Domenica 20 e lunedì 21 settembre anche la sua Regione, in cui si è candidato per la terza presidenza consecutiva, andrà al voto. Il governatore, in questi giorni, sembra essere comunque preso maggiormente dalla questione sanitaria: “Credo sia da inserire in fretta nei protocolli della sanità pubblica il tampone rapido“, ha detto al Corriere della Sera. Si tratta di un test che sarebbe in grado di fornire il risultato, senza passare dal laboratorio, in appena “5 o 6 minuti“. Secondo Zaia i risultati sarebbero “affidabilissimi” e, inoltre, sarebbe in vendita a un prezzo inferiore “ai 5 euro“.
Covid, per chi viene usato il tampone rapido in Italia
Luca Zaia ha ricordato come, al momento, il tampone rapido, o test antigenico, “è accettato per chi proviene da Grecia, Croazia, Malta e Spagna. Ma estendendone l’utilizzo si agevolerebbe enormemente la vita a famiglie e medici”.
La proposta del governatore, in sostanza, è quello di estenderlo anche a scuola. E in merito all’istruzione, il governatore del Veneto sposa la linea dell’omologo del Piemonte, Alberto Cirio, che ha vinto la sua battaglia per far misurare la temperatura in classe: “Ha ragione da vendere, è un fatto di buon senso. Ti prendono la temperatura nei negozi, dal parrucchiere, in palestra: perché a scuola no?“.
Zaia è poi passato ad analizzare i numeri del Veneto. Il dato confortante è che per adesso non c’è “alcuna emergenza ospedaliera: in terapia intensiva abbiamo 18 persone”. Inoltre, “il 95% dei positivi non ha sintomi e torna negativo senza averli avuti“.
Covid, all’aeroporto di Venezia tamponi a chi rientra dalla Sardegna
All’aeroporto di Venezia, oltre a testare chi proviene da Malta, Cipro, Spagna e Croazia, si sottopongono al tampone anche i passeggeri che arrivano dalla Sardegna: “Da noi il tampone a chi proviene dalla Sardegna si fa da tempo, ai veneti e ai sardi, su base volontaria. In 4 minuti diamo l’esito scritto. È un servizio, non certo una ghettizzazione, i sardi sono nostri fratelli. E infatti riceviamo un sacco di lettere di ringraziamento”.