Covid, variante Delta fa sfumare l'immunità di gregge: lo studio Iss

La propagazione della variante Delta del Covid ha quasi certamente fatto tramontare la speranza di raggiungere la sconfitta globale del virus soltanto tramite l’immunità di gregge. Lo ha messo nero su bianco uno studio preprint, in via di pubblicazione, effettuato dai ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e dell’Istituto Bruno Kessler. Il documento porta anche le firme da Silvio Brusaferro, Giovanni Rezza e Stefano Merler.

“La diffusione globale della variante Delta, altamente trasmissibile, ha probabilmente soppresso le possibilità residue di eliminazione del coronavirus attraverso la sola immunità di gregge”. Questo uno dei passaggi più importanti segnalato dallo studio.

Il report, secondo il quale con la vaccinazione anti-Covid si sono scongiurati circa 12.100 morti tra dicembre 2020 e giugno 2021, si basa su “un quadro di modellizzazione matematica” che considera dei livelli di attività sociale e dei dati di sorveglianza.

“Abbiamo confrontato il livello stimato di contatti sociali, il numero di morti e il potenziale di trasmissione – raccontano gli autori della ricerca – con quelli di uno scenario in cui si ottiene la stessa traiettoria epidemica in assenza di vaccinazione. Ed è stato valutato quindi l’impatto potenziale di diversi scenari di copertura vaccinale e diversi livelli di attività sociale sui dati di replicazione di Sars-Cov-2″.

Per gli studiosi, un ritorno completo alla vita pre-Covid potrebbe verificarsi in sicurezza soltanto se oltre il 90% della popolazione, compresi i bambini dai 5 anni in poi, sarà vaccinata con ciclo completo tramite i vaccini mRna sviluppati nel 2020.

Tuttavia, “l’aumento della copertura vaccinale potrà consentire ulteriori margini di riapertura sociale anche in assenza di un vaccino pediatrico”. Questi esiti possono “supportare la definizione di obiettivi di vaccinazione per i Paesi che hanno già raggiunto un’ampia copertura della popolazione”, concludono i ricercatori.

Covid e restrizioni: le regioni puntano a misure soltanto per i non vaccinati

Nel frattempo prosegue il dibattito politico e tra gli esperti sulle misure da adottare per arginare i contagi, che continuano a salire. Le regioni vorrebbero che il governo pensasse a delle restrizioni ad hoc per i soli non vaccinati, così da non intaccare le abitudini e le scelte di coloro che hanno provveduto a farsi somministrare le dosi.

Fonte foto: ANSA