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Covid e variante Delta, l'allarme di Mantovani: "Italia indietro"

La variante Delta preoccupa e l'immunologo Alberto Mantovani ricorda che l'Italia non ha un programma per il sequenziamento delle varianti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“I vaccini sono come la cintura di sicurezza in auto: non è che perché l’abbiamo allora passiamo col rosso o superiamo i limiti. Mascherina e distanza non vanno dimenticati, ma usati quando serve”. Così in una intervista a La Stampa l’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, ricordando l’importanza delle più basiliari misure anti contagio.

La viarante Delta del coronavirus preoccupa ma, ricorda Mantovani, è la quarta: “Ce ne sono state tante e altre ne arriveranno. Bisogna prepararsi”.

Da questo punto di vista, “come Paese siamo in ritardo, perché manca un programma nazionale di sequenziamento delle varianti con studi di funzione per capire se e quanto siano pericolose. Abbiamo un nemico che cambia e non possiamo non conoscerlo”.

Indipendentemente da come muterà il virus, “non cambiano i nostri doveri: sequenziare, vaccinare tutti e proteggere i 400mila italiani vulnerabili malati di tumore, con insufficienza renale, immunodepressi e con malattie neurodegenerative”.

Vaccini, Mantovani: “Seconda dose va fatta assolutamente”

Sul tema dei vaccini, Mantovani sottolinea che “la seconda dose va fatta assolutamente“, perché “due dosi proteggono molto dall’ospedalizzazione: 96% sul campo con i vaccini a Rna e 93% con AstraZeneca. E riducono la trasmissione, anche se non si sa di quanto”.

Riguardo il mix di vaccini, l’immunologo spiega che “è stata una scelta di prudenza per gli under 60. Non è stata molto sperimentata, ma ci sono dati che suggeriscono una possibile risposta migliore. Detto questo penso che le persone abbiano tutto il diritto di essere confuse”.

La pandemia – osserva – “è una vicenda di salute pubblica in cui servono regole chiare e omogenee sul territorio nazionale”.

Vaccini e giovani, i rischi delle malattie post Covid

Mantovani consiglia di vaccinare anche i bambini “per limitare la variante Delta che forse li predilige, evitare la malattia e le sue conseguenze, oltre che per mettere in sicurezza le scuole”.

Nonostante il Covid-19 raramente li interessi, per i più giovani i rischi riguardano le “malattie post Covid che li possono colpire anche dopo una forma leggera: dalla sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-C) alla Post acute sequelae of Sars-Cov-2 (Pasc)”.

“Secondo uno studio norvegese a Bergen – osserva – la metà dei 16-30enni guariti non ospedalizzati dopo sei mesi ha problemi di gusto, olfatto, respirazione e memoria. Se fosse confermato i giovani sarebbero in pericolo”.

Variante Delta e Green Pass

Riguardo al Green Pass per spostarsi e partecipare ad eventi, Mantovani afferma che non ha senso che venga concesso dopo una sola dose del vaccino.

“Se il problema è la variante Delta – spiega – va dato dopo due dosi e ai guariti con una dose”.

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Covid, dove sono i focolai di variante Delta in Italia Fonte foto: ANSA
Covid, dove sono i focolai di variante Delta in Italia
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