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Covid, quanto sono contagiosi i vaccinati: cosa dicono gli studi

Un articolo su Nature ha confrontato diversi studi nel mondo sulla contagiosità delle persone vaccinate contro il Covid-19

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La diffusione delle varianti ha parzialmente compromesso l’efficacia del vaccini anti-Covid somministrati su scala mondiale. A scanso di equivoci, lo ribadiamo ancora una volta: i vaccini sono efficaci nel prevenire le forme gravi della malattia e i decessi, contro cui forniscono un’alta protezione, come dimostrano i dati dell’Istituto superiore di sanità. Tuttavia, un aspetto su cui gli esperti si stanno interrogando è la capacità dei vaccinati di diffondere il virus.

Appare ormai certo che alcune persone vaccinate possano essere positive al virus e quindi contagiose. Un articolo pubblicato su Nature lo scorso 12 agosto ha provato ad incrociare gli studi attualmente disponibili per rispondere alla domanda: quanto sono contagiosi i vaccinati?

Covid, quanto sono contagiosi i vaccinati: gli studi negli Stati Uniti

Una delle conclusioni a cui sono giunti gli studiosi è che la variante delta si diffonde tra le persone vaccinate più di altre varianti. Nel caso specifico, i dati dei test Covid-19 negli Stati Uniti, nel Regno Unito e a Singapore mostrano che le persone vaccinate e infettate dalla delta possono trasportare tanto virus nel naso quanto le persone non vaccinate; una parte delle persone vaccinate può quindi diffondere il virus, “forse aiutando la sua crescita”, riporta Nature.

David O’Connor, un virologo dell’Università del Wisconsin-Madison, ha affermato a margine dello studio: “Le persone che hanno infezioni ‘breakthrough’ (cioè che “bucano” i vaccini, ndr) possono avere livelli davvero alti di virus delta e possono inconsapevolmente diffonderlo ad altri”.

Per questo motivo, anche le persone vaccinate devono continuare a osservare le misure di protezione come distanziamento sociale e mascherine, ha spiegato O’Connor.

In uno studio pubblicato in preprint su medRxiv l’11 agosto, O’Connor et al. hanno rilevato la quantità di materiale genetico del coronavirus nei test di 719 persone tra il 29 giugno e i 31 luglio, di cui 311 erano vaccinate e positive al Covid. I ricercatori hanno quindi coltivato 55 campioni prelevati da persone vaccinate e non, in cui era presente molto materiale genetico del virus, confermandone l’infettività.

“Può essere vero che le persone vaccinate possono diffondere il virus – ha affermato il virologo Thomas Friedrich, uno dei co-autori dello studio – ma non sappiamo ancora quale sia il loro ruolo relativo nella diffusione complessiva della comunità”.

Altri dati raccolti in Massachusetts suggeriscono simili conclusioni, al punto che i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno aggiornato il 27 luglio le linee guida sull’utilizzo delle mascherine, raccomandandone l’uso al chiuso anche per i vaccinati.

Osservazioni simili sono state effettuate a Houston, in Texas, dove il 17% dei casi sequenziati di variante delta riguardava persone vaccinate da marzo 2021. James Musser, patologo all’Houston Methodist Hospital, ha spiegato che “potenzialmente c’è una biologia leggermente diversa nell’infezione”.

Covid, quanto sono contagiosi i vaccinati: lo studio di Singapore

Secondo i ricercatori di Singapore, però, le persone vaccinate e positive alla variante delta potrebbero rimanere infettive per un tempo più breve. Monitorando le cariche virali di gruppi di persone vaccinate e non, i ricercatori ne hanno osservato una progressiva diminuzione per i vaccinati, a partire dal settimo giorno di infezione.

Barnaby Young, co-autore dello studio a Singapore, ha spiegato: “Dati gli alti livelli di virus osservati nella prima settimana di malattia con delta, misure come mascherine e igiene delle mani che possono ridurre la trasmissione sono importanti per tutti, indipendentemente dallo stato di vaccinazione”.

Covid, quanto sono contagiosi i vaccinati: lo studio nel Regno Unito

Paul Elliott, epidemiologo dell’Imperial College di Londra, ha ribadito l’importanza della doppia dose, “in particolare i gruppi più giovani”, per contrastare gli effetti della variante delta. A margine del programma REACT-1, i ricercatori dell’Imperial College hanno osservato che tra le persone risultate positive alla variante delta, quelle che erano state vaccinate avevano in media una carica virale inferiore rispetto alle persone non vaccinate.

Fake news sui vaccini, interviene l'Iss: il nuovo vademecum Fonte foto: ANSA
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