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Covid, stop contagi: il ruolo dei medici di base. Parla Ippolito

Il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, sostiene che per contenere il virus i medici di base dovranno fare i tamponi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Salgono i nuovi casi di coronavirus e il temuto autunno si avvicina. “Servirà fare i test a tutti quelli che hanno un’affezione respiratoria e cercare di portare il minor numero di pazienti in ospedale”. Per questo “i medici di famiglia dovranno andare a vedere le persone a casa, dovranno fare loro stessi i tamponi. Se non si ristabilisce questo sistema per cui le persone non si portano in ospedale, non riusciremo a farcela”. A parlare, come riporta l’Adnkronos, è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, che ha preso parte al Meeting 2020 di Rimini, all’incontro ‘Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla: dialogo sulla ripartenza’.

“I medici di base sono una categoria potente, una categoria che ha grande ‘appeal’ sulla politica. E quindi serve una politica per i medici di medicina generale, perché siano il primo riferimento”, ha rimarcato Ippolito che ha aggiunto: “Facciamo sì che il ruolo del medico di famiglia torni. Se non facciamo così su tutto il territorio nazionale, non riusciremo a fare quel passo avanti che garantisce la continuità della cura e il monitoraggio necessario”.

Ippolito ha ammesso che quando è cominciata l’emergenza sanitaria “non ci aspettavamo tanti morti, soprattutto nei Paesi occidentali”. Da qui il monito a “non giocare con le epidemie”. “Bisogna prepararsi – ha spiegato -. E questo significa fare ricerca sulla preparazione. Significa avere autorità sanitarie che investono in preparazione”.

“Spesso si è preparati a chiacchiere. Senza avere strutture dove vengono mantenuti i dispositivi di protezione, senza adeguata scorta di dispositivi, senza che si preveda il tipo di approvvigionamento”, ha proseguito Ippolito.

Ippolito ha specificato l’importanza di perseguire “un modello nazionale, con una forte guida e uno Stato forte che metta l’epidemia e la salute al centro. Senza tutto questo non c’è futuro: passeremo questa, ma un’altra pandemia arriverà. Non so quando, ma arriverà”, ha concluso.

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