Covid, arriva lo scudo penale per i medici: cos'è e come funziona
Scudo penale per medici e operatori sanitari. La norma è valida finché durerà lo stato di emergenza dettato dal Covid
Approvato il decreto Covid, all’esame del Senato in prima lettura. Il provvedimento ha avuto 144 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni e dovrà passare alla Camera per l’ok alla conversione in legge (c’è tempo fino al primo giugno). A riferirlo è l’Ansa che spiega che tra le novità introdotte c’è il cosiddetto ‘scudo penale’ a medici e personale sanitario in servizio per l’emergenza Covid. Di conseguenza, i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose compiuti da quelle categorie “sono punibili solo nei casi di colpa grave”.
Punibili penalmente solo per “colpa grave”, ma nel definire il grado di gravità della responsabilità del professionista il giudice dovrà tener conto in particolare di tre fattori legati alla straordinarietà dell’emergenza pandemica: la “limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SarsCoV2 e delle terapie appropriate”, la “scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare” e “il minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato, impiegato per far fronte all’emergenza”.
Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, esterna soddisfazione sostenendo che la norma è “una prima importante risposta ai bisogni della classe medica ed un omaggio – afferma all’Ansa – ai colleghi deceduti, che si sono spesi per la comunità pur sapendo di operare quasi in condizioni di guerra”.
Lo scudo, sottolinea, che “varrà fino alla fine dello stato di emergenza Covid fissata al 31 luglio, rappresenta una garanzia per medici e professionisti sanitari, che potranno ora operare con maggiore serenità”. Altro elemento importante, spiega, è che lo scudo penale “non riguarda solo l’atto della vaccinazione anti-Covid, come inizialmente previsto, ma è esteso a tutti i trattamenti che il medico effettua in relazione all’infezione Covid-19″.
Sul piano civile, precisa inoltre Anelli, “non si nega il risarcimento al soggetto leso, perché questa norma riguarda esclusivamente l’aspetto penale”. In questi mesi, varie sono state le cause aperte nei confronti di medici, con avvii di procedimenti che ora, però, rileva, “dovranno essere valutati diversamente proprio alla luce di questo provvedimento”.
Lo scudo penale è un grande passo avanti anche per il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, che dallo scorso anno ne chiede l’istituzione. Soprattutto nei primi mesi della pandemia, osserva il segretario nazionale Carlo Palermo, “degli errori sono ovviamente stati commessi, ma non per responsabilità dei medici. Eravamo infatti di fronte ad un virus sconosciuto, con cui si aveva a che fare per la prima volta”.
Ora, nel valutare la punibilità penale, “si dovranno considerare appunto vari fattori, tra i quali proprio le conoscenze disponibili sul virus al momento del fatto. I medici avranno dunque una maggiore tranquillità nello svolgere il proprio lavoro”.
Lo scudo, osserva ancora la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), “non costituisce un salvacondotto, ma inserisce stabilmente tra gli elementi necessari alla valutazione delle responsabilità del professionista anche le condizioni, spesso estreme, in cui i professionisti della sanità si sono trovati e si trovano a operare in questa terribile emergenza sanitaria”.