Covid, c'è il rischio di una quarta ondata: allarme di Pregliasco
Il virologo dell'Università Statle di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha parlato di un rischio di una quarta ondata e dei numeri 'reali' dei contagi
L’emergenza Covid non è ancora finita. Nonostante i numeri, sempre più positivi grazie alla campagna vaccinale e all’incalzare della bella stagione, il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha lanciato un allarme. Secondo lui, infatti, ci sarebbe il rischio di un colpo di coda del virus. E, quindi, di una quarta ondata. Ne ha parlato in un’intervista a La Stampa.
Covid, c’è il rischio di una quarta ondata: allarme di Pregliasco
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi, ha sottolineato come i dati, dall’aprile 2021 a oggi, mostrano un netto miglioramento anche se “non possiamo dimenticare che questo è il risultato di mesi di sacrifici, chiusure e zone rosse. A forza di riaperture ora c’è la possibilità di un colpo di coda del virus“.
Secondo lui, infatti, potrebbero esserci il doppio dei positivi accertati: quasi 500 mila invece dei ‘noti’ 240 mila: “Mezzo milione di infetti che continuano a rappresentare un pericolo per chi non è ancora vaccinato e, in ogni caso, mantengono alta la catena dei contagi”.
Il dato positivo è che grazie ai vaccini “non ci saranno più tanti ricoveri e morti. Una differenza non da poco”.
Ma perché potrebbe arrivare la quarta ondata? Secondo l’esperto, nonostante lo stare all’aperto protegga dal virus “più del previsto”, il contagio man mano può diffondersi: ecco perché “sarebbe importante in questa fase rilanciare il tracciamento per contrastare e monitorare meglio la diffusione del virus”. Soprattutto “in vista dell’autunno”.
Quindi, “bisognerebbe fare più tamponi e vaccinare chiunque lo desideri, ripescando poi eventualmente chi è rimasto indietro perché si è rifiutato o ha avuto paura”.
La quarta ondata “è il colpo di coda di cui siamo in attesa. Il virus rimarrà tra noi, ma con conseguenze minori grazie ai vaccini”.
Covid, “resterà endemico due o tre anni”: la previsione di Pregliasco
Il coronavirus resterà in Italia, a livello endemico, per almeno due o tre anni. Questa la previsione di Pregliasco, secondo cui “senza scendere sotto i 12 anni l’immunità di gregge sarà irraggiungibile, ma ci si potrà avvicinare”.
Per evitare la ripartenza del Covid basterà “rivaccinare le categorie a rischio per tenerle lontano dai guai”. Gli altri non dovranno vaccinarsi per forza, “così come avviene per l’influenza”.
Un ruolo importante potrebbe svolgerlo la variante indiana. Secondo Pregliasco, infatti, potrà diventare quella prevalente in Italia, “infastidisce non gravemente anche i vaccinati con una dose. Ciò che accade in Inghilterra è come l’anteprima del nostro film”.
Infine, un passaggio sulla mascherina: Pregliasco sarebbe per aspettare il raggiungimento del 50% dei vaccinati con due dosi prima di toglierla all’aperto, “entro luglio dovremmo farcela”.