Covid, quanto contagiano vaccinati e non vaccinati: la nuova scoperta
Anche a parità di carica virale, i vaccinati contro il Covid risultano meno contagiosi rispetto a chi non ha il vaccino
Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’università Oxford ha tentato di fare ulteriore chiarezza sulla capacità delle persone vaccinate contro il Covid-19 di trasmettere il coronavirus. Secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, la ricerca, datata 29 settembre e non ancora sottoposta a revisione, dice che le persone vaccinate sono meno infettive anche con la variante Delta e anche se il conteggio dei cicli CT (che misura la carica virale) è il medesimo.
Non solo: lo stesso studio ha evidenziato che i bambini sembrano essere meno infettivi e meno suscettibili, anche con la variante Delta, proprio come succedeva con le altre varianti.
I dettagli del nuovo studio
I dati sono stati ricavati da uno studio di coorte osservazionale retrospettivo sui contatti di SARS-CoV-2 infettati dai cosiddetti “casi indice” (cioè i primi infettati di un focolaio), usando i dati dei tamponi dall’Inghilterra tra il 2 gennaio 2021 e il 2 agosto 2021. I “secondi contagi” si sono verificati in prevalenza per contatto all’interno delle famiglie (70%), dopo visite a casa (10%), attività o eventi (10%) e a scuola o al lavoro (10%).
I risultati hanno mostrato che due dosi di vaccino Pfizer o vaccinoAstraZeneca nei casi indice di variante Alfa hanno ridotto la positività alla PCR nei contatti.
Anche in presenza di variante Delta i vaccini hanno attenuato i contagi associati: due dosi di vaccino Pfizer hanno ridotto la trasmissione maggiormente rispetto al vaccino AstraZeneca.
La protezione dai contagi è diminuita nel tempo dopo la seconda vaccinazione: con la variante Delta si è tornati a livelli simili ai non vaccinati entro 12 settimane con il vaccino AstraZeneca, mentre per Pfizer si è registrata una sostanziale diminuzione della protezione dopo quel tempo, ma meno drastica.
La carica virale di vaccinati e non vaccinati riscontrata è simile, ma ciò non ha portato alla stessa probabilità di infettare: lo studio ha mostrato come sono altri i fattori importanti nella riduzione della trasmissione associata al vaccino anti Covid.
Per esempio, secondo gli autori dello studio “è possibile che la vaccinazione faciliti una più rapida eliminazione dei virioni infettivi vitali, lasciando dietro di sé virioni inefficaci e danneggiati che però contengono ancora RNA rilevabile tramite tampone molecolare”.
Lo studio suggerisce che misurare la carica virale sovrastimerebbe quanto siano infettive le persone vaccinate.
Le persone vaccinate, infatti, non sono contagiose tanto quanto i non vaccinati infetti con Delta, pur avendo la stessa carica virale.