Covid, ricoveri in aumento tra i bambini: come riconoscere i sintomi

Aumentano i ricoveri e i decessi da Covid in una fascia della popolazione finora ritenuta praticamente immune al virus. Se in tutte le età sono in diminuzione, tra 0 e 2 ogni milione di abitanti, è invece in risalita il dato sulle ospedalizzazioni che riguarda i bambini fino ai 3 anni, dove se ne contano più di 2 ogni milione di abitanti.

“Il dato del ricovero sotto l’anno di età è aumentato del 4% in questo scorcio di semestre, rispetto ai primi 6 mesi dell’anno. Parliamo di lattanti. Ecco perché è importante che le donne incinte si vaccinino”, ha spiegato Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria, al Corriere della Sera.

“Il Covid nei bambini si presenta anche con una rinite, magari persistente, o con la tosse. Come una qualsiasi sindrome influenzale. Se si riscontra una maggiore persistenza dei sintomi è opportuno informare il medico ed effettuare un tampone“, ha sottolineato l’esperta.

Se da una parte l’infezione è spesso meno importante nei più piccoli, non mancano casi critici, dovuti in particolare alla diffusione della variante Delta. “Un neonato a Padova è ricoverato in terapia intensiva in condizioni gravi”.

“Anche se è vero che nella maggior parte dei casi le forme sono lievi, dall’inizio della pandemia tra bambini e ragazzi, in Italia, ci sono stati 350 casi di malattia infiammatoria multisistemica provocata dal Covid, la Mis-C, per i quali è stato necessario il ricovero in rianimazione”, ha dichiarato Annamaria Staiano.

Indispensabile dunque proteggere i bambini in attesa del via libera al vaccino anche per questa categoria. “Il Covid è stato contratto da 60 mila bambini sotto i 3 anni. Pfizer ha concluso i suoi studi, si attende l’esame della agenzie regolatorie per poter somministrare il vaccino anche tra i 4 e gli 11 anni e poi dai 6 mesi in su. Nel frattempo mascherine e distanza“.