Covid, la proposta di Bonomi: aprire le fabbriche per vaccinare
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha lanciato la proposta di usare le fabbriche per vaccinare lavoratori e loro familiari
Somministrare i vaccini anti covid-19 nelle fabbriche, ai lavoratori e ai loro familiari. È la proposta avanzata al governo dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “I dipendenti delle aziende aderenti a Confindustria sono circa 5,5 milioni, se consideriamo una media di 2,3 componenti per nucleo familiare potremmo vaccinare più di 12 milioni di persone“, ha dichiarato in una intervista a Repubblica.
“Siamo d’accordo con l’impostazione del presidente Draghi di coinvolgere i privati nel piano vaccinale“, ha spiegato Bonomi. “Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni. Abbiamo già inviato una nostra proposta operativa a Palazzo Chigi”.
“Dobbiamo fare come all’estero – ha detto – dove si stanno utilizzando le fiere, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie. Insomma strutture già esistenti. Si può benissimo fare anche in Italia. Confindustria ha già offerto alla Regione Lazio il suo centro congressi”.
Bonomi ha poi confermato la sua fiducia in Mario Draghi, dicendosi certo che “ascolterà le imprese perché ha ben presente il loro valore e cosa rappresenta il sistema industriale italiano”.
E ha parlato della proroga al blocco dei licenziamenti, con il nuovo governo che sembra orientato a muoversi in linea con l’esecutivo precedente: “La nostra posizione è nota dal luglio dello scorso anno quando abbiamo inviato al governo una proposta per una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro. Non ricevemmo risposta. Basta proroghe a ripetizione”.
“Siamo favorevoli ad una proroga selettiva che riguardi esclusivamente le aziende che operano nei settori che non possono ricorrere alla cassa integrazione ordinaria”, ha spiegato. “Sbloccare i licenziamenti non vuol dire affatto che ci sarà la corsa a licenziare”.