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Covid: Natale, seconda e terza ondata. Il punto, cosa aspettarsi

Il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, spiega che la seconda ondata di Covid durerà più del previsto: il punto della situazione in Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, fa il punto sul galoppare della pandemia in Italia. L’esperto, intervistato dal Corriere della Sera, ha dato delle risposte circa la diffusione del coronavirus lungo lo Stivale. In primis, ha spiegato come non c’è contraddizione tra la recente diminuzione della curva dei contagi e la continua crescita di nuovi casi, puntualizzando che ciò avviene perché “la crescita è meno rapida”. Altrimenti detto i casi sono in aumento, ma non più in maniera esponenziale come qualche giorno fa.

“Sono probabilmente gli effetti del primo Dpcm del 24 ottobre – dichiara Guerra – che ha introdotto misure comunque molto leggere. Poi ce ne sono stati altri due, l’ultimo dei quali legato all’introduzione delle zone a colori determinate dal sistema di monitoraggio che Governo e regioni hanno concordato di attivare. Ed è da questo che attendiamo risultati più importanti. Tempo una decina di giorni”.

Nel fatto che l’Italia, a differenza di altri paesi, abbia messo a punto il sistema delle ‘zone colorate’, Ranieri vede un’eccellenza: “Un meccanismo analitico che non tutte le organizzazioni sanitarie possono attuare”.

Secondo il direttore aggiunto dell’Oms ci sarebbe spazio per migliorare ulteriormente. “Il problema – afferma – è che la comunicazione del dato in questo momento iniziale ha cadenza settimanale. Per essere ancora più efficace la frequenza dell’invio e analisi dei dati dovrebbe essere più elevata, almeno bisettimanale per garantire la tempestività e l’appropriatezza delle azioni restrittive e di rilascio”.

Guerra è convinto che se aumentasse ancor più la qualità e la tempestività dei dati forniti dalle regioni si potrebbero migliorare pure i criteri di chiusura o riapertura delle aree italiane, oltreché “canalizzare risorse aggiuntive per correggere i punti di sofferenza che vengono identificati”.

L’esperto passa poi ad affrontare il tema delle feste natalizie: “Bene che vada sarà un Natale sobrio, anche se i numeri dell’epidemia migliorassero. Sarebbe un grosso errore lasciarsi andare, come è avvenuto in estate”. Secondo Guerra la situazione non è difficile, sotto certi punti di vista, da interpretare. Per arginare il virus, bisogna innanzitutto limitare i contatti interumani. “Una scorciatoia purtroppo non esiste”, sottolinea.

Alla luce di tutto ciò, quando si uscirà dalla cosiddetta seconda ondata? “La curva sta rallentando e tra poco comincerà a scendere di nuovo ma si allungherà nel tempo, rispetto a quella della prima ondata in quanto abbiamo più casi, diffusi sull’intero territorio nazionale, diagnosticati anche molto meglio, grazie ad una attività di test in continua crescita. E non ci dimentichiamo che siamo appena all´inizio della stagione invernale”.

C’è chi parla di vaccino e chi di terza ondata. Ranieri precisa che le epidemie sono dure da vincere perché i virus restano sotto traccia e prima di allontanarli per sempre ci vuole parecchio tempo, anche laddove arrivino i vaccini. Il Covid, in tal senso, non fa eccezione: “Quando arriveranno (i vaccini, ndr) sarà anche necessario di fare in fretta a proteggere la popolazione per contenerne la velocità di trasmissione e interrompere la catena dei contagi”.

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