Covid e lockdown, Sileri contro la proposta di Bonaccini
Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha proposto un periodo di chiusure generalizzato simil lockdown. Contrario Sileri
Crescono i contagi in Italia: stando ai dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità l’indice di contagio Rt medio è stato pari a 0.99 nel periodo compreso tra il 27 gennaio e il 9 febbraio. La diffusione delle varianti del coronavirus, in particolare quella inglese, preoccupa, tanto che sono state disposte alcune chiusure locali come nelle province di Pescara, Chieti e Ancona, e altre potrebbero venire decise nei prossimi giorni.
Diversi esperti, a partire da Walter Ricciardi, hanno proposto un periodo di lockdown per ridurre significativamente la circolazione del virus nel Paese. Sul tema è intervenuto anche il presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, esprimendosi a favore delle chiusure.
“Il governo dovrebbe porsi questa domanda: non conviene forse due o tre settimane non dico di lockdown totale come l’abbiamo conosciuto, ma magari un arancione? È una domanda che dovremo farci nelle prossime ore”, ha detto giovedì sera a “Piazza Pulita” su La7.
“Se solo un lockdown serio può fermare le varianti? Può darsi – ha detto il governatore Pd – ne ho parlato con la neoministra agli Affari regionali Gelmini e l’ho fatto sapere anche al ministro Speranza, credo che una riflessione in tal senso vada fatta. Non sono uno scienziato, sono loro che devono dirci quale è lo stato della diffusione e le conseguenze che potrebbe avere”.
L’Emilia-Romagna ha un indice Rt pari a 1,05 e quindi molto probabilmente passerà in zona arancione da domenica, dopo tre settimane in fascia gialla.
Lockdown, secondo Sileri non serve
Di parere opposto l’ex viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che è intervenuto sulla questione lockdown a margine della giornata organizzata dall’Ordine dei medici di Roma in memoria degli operatori sanitari caduti per la pandemia.
Queste le sue parole riportate da Adnkronos: “Credo che saranno necessarie zone di chiusura con la procedura di ‘stop&go’ che ho sempre difeso. È chiaro che in questo momento ci sono delle aree rosse nel Paese che potrebbero essere estese con la diffusione delle varianti ma non credo che serva oggi un lockdown perché la situazione non è drammatica ma sotto controllo”.
“Laddove le varianti corrono e aumentano i casi e i ricoveri sono necessarie chiusure, vedi Perugia. Le varianti ci sono ma non è detto che siano peggiorative, dobbiamo continuare il monitoraggio e proseguire con le vaccinazioni“, ha spiegato.