Covid, aumentano i contagi con numeri da "influenza": cos'è cambiato
Crescono i contagi in Italia e in tutta Europa, ma con più vaccinazioni il coronavirus sarà meno pericoloso
Sergio Abrignani, immunologo membro del Comitato Tecnico Scientifico e professore di Patologia generale all’Università Statale di Milano, ha le idee chiare su come fermare la risalita dei contagi di Covid che si sta già osservando. Durante l’estate potremmo già vedere nuovi picchi nella curva. “Quella dell’obbligo vaccinale indiretto è l’unica strada percorribile. Non faccio il politico, ma è evidente che è la linea che seguirei”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.
Covid, aumentano i contagi: in Lombardia 5 mila casi al giorno ad agosto
In Lombardia 7 nuovi positivi su 10 sono giovani under 30. Per convincerli alla vaccinazione, ha spiegato l’esperto, sarebbe necessario fargli “capire la responsabilità del gesto. Ma visto che il tempo stringe può aiutare l’obbligo modello Macron“, con il green pass per accedere alle attività, compresi “la palestra, il cinema e il teatro”.
In alcuni Paesi si registrano di nuovo 30 mila casi al giorno, come in Spagna e nel Regno Unito. Anche noi “potremmo registrare quei numeri”. Sergo Abrignani prevedere “circa 4 o 5 mila contagi al giorno in Lombardia a fine agosto. Quella fotografia la vedremo anche qui”.
L’indice Rt è salito a Milano da un paio di giorni a 1,21, mostrando una nuova fase di crescita delle infezioni da coronavirus. Tuttavia l’Rt “non credo sia un indicatore utile in questa fase. Era un parametro importante per vedere la velocità del contagio con le prime ondate quando non esistevano i vaccini”.
Covid, aumentano i contagi con numeri da “influenza”: cosa significa
“Analizzando i dati ormai consolidati che arrivano da Regno Unito e Israele” si può dire che “senza vaccini avevamo una mortalità intorno al 2%. Più o meno come per lo sviluppo critico della malattia con i ricoveri in terapia intensiva. Ora vediamo come la mortalità sia scesa a percentuale molto più basse, tipo una persona su 800“.
Numeri simili a quelli dell’influenza, dunque. “Se sono così bassi ricoveri e decessi è un prezzo che si può accettare. Nessuno ha mai adottato misure restrittive d’inverno per un’influenza, a parte l’uso della mascherina in Giappone. Certo per poterselo permettere bisogna allargare la platea di vaccinati. Tra l’altro questi vaccini hanno un impatto molto maggiore rispetto agli antinfluenzali”.
“Se confrontiamo lo scenario dell’estate scorsa vediamo come i numeri fossero simili, solo che nel 2020 avevamo la variante inglese in fase calante e ora la Delta in fase espansiva. Però ora abbiamo l’arma dei vaccini. Un anno fa nessuno, nemmeno gli inglesi, avrebbero aperto con questo numero di contagi. Ora penso sia giusto declassare il coronavirus a livelli di influenza, altrimenti fallisce tutto”, ha sottolineato.
“A maggio avevamo previsto che per inizio luglio ci sarebbero stati una decina di decessi al giorno in Italia. Siamo in linea” rispetto alle previsioni, “e la variante Delta, visto il percorso in Regno Unito, è sempre meno un’incognita”.
A preoccupare è ora la variante Europei. “A Milano c’erano 60 mila persone in piazza Duomo, uno sopra l’altro, senza nessuna precauzione. Speriamo bene, certo quello è terreno fertile per il coronavirus”.