Covid, ci si può infettare due volte: primo caso di ricaduta
Il caso ad Hong Kong dove i ricercatori hanno trovato per la seconda volta un uomo malato di Covid-19
L’Università di Hong Kong ha rilevato il primo caso di reinfezione da Sars-cov-2. Secondo lo studio dei ricercatori asiatici, riportato da Repubblica, sarebbe quindi confermata la possibilità di ammalarsi nuovamente di Covid-19 anche dopo essere guariti.
Covid, primo caso di ricaduta: le conseguenze dello studio
“Un giovane apparentemente in buona salute è stato colpito da una seconda infezione da coronavirus, 4-5 mesi dopo la prima” hanno comunicato gli studiosi. Molto si è discusso sull’attendibilità di una “patente di immunità“, teoria che adesso sembra definitivamente scemare. Questa notizia potrebbe, inoltre, avere delle implicazioni determinanti sulla reale efficacia nel tempo dei vaccini al momento in fase di sperimentazione in tutto il mondo.
In questi mesi si sono verificati casi di reinfezioni, ma nessuna di queste registrate ufficialmente. Probabilmente si trattava di positività legate a una lunga coda della malattia, con i test che davano esiti diversi di volta in volta a seconda della concentrazione di tracce residue di virus nei contagiati.
Covid, primo caso di ricaduta: la vicenda
Il paziente sotto osservazione ha 33 anni è si è ammalato la prima volta in forma lieve. Facendo affidamento sulla presunta immunità acquisita, l’uomo non si è posto problemi a programmare un viaggio la Spagna, oggi uno dei Paesi più colpiti al mondo dal virus. Al suo ritorno, è stato scoperto positivo per la seconda volta, ai controlli in aeroporto. Da quel momento è partito lo studio.
I ricercatori di Hong Kong, che avevano eseguito la sequenza del Rna del virus alla prima infezione dell’uomo si era infettato, hanno ripetuto l’analisi del secondo tampone comparando i due risultati. Dalla verifica si sono riscontrate alcune differenze tra i codici dei due virus, dovute alle naturali mutazioni che il Sars-cov-2 ha subito nel tempo. Queste evidenze hanno dato la certezza agli studiosi di trovarsi di fronte a un caso di recrudescenza da Covid-19.
Nonostante si sia ammalato per la seconda volta l’uomo però non ha avuto gravi sintomi, segno che il suo sistema immunitario, forse perché preparato, potrebbe essere stato in grado di respingere la malattia.