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Covid, aumentano indice Rt e incidenza: quali regioni sono a rischio

Aumentano i parametri che indicano che l'epidemia è ancora viva in Italia e ben lontana dall'essere finita, e tutte le regioni sono a rischio

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Tornano a crescere gli indicatori del contagio nel nostro Paese. Dopo oltre due mesi l’indice Rt dei casi sintomatici torna sopra la soglia dell’1, arrivando a 1,15, con un range compreso tra range 0,93 e 1,28. La scorsa settimana si attestava a 0,96.

Lo rende noto la bozza del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, che fotografa l’andamento dell’epidemia, tornata a crescere dopo i mesi di tregua del precedente periodo.

L’incidenza passa da 46 a 53 casi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, anche in questo caso sopra la soglia epidemica di 50, che identifica una situazione difficile controllabile con tracciamento e monitoraggio.

Sia l’indice Rt che l’incidenza sono stati usati in una prima fase per il cambio delle fasce di colore, ma ora continuano a essere sorvegliati solo per avere un quadro dei contagi sul territorio nazionale.

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Aumentano anche i nuovi casi non associati a catene di trasmissione, che passano dai 6.264 della settimana precedente agli 8.326 dell’attuale, ma è in salita anche la percentuale di casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti, passata dal 33% al 35%.

Diminuisce quella dei casi che vengono diagnosticati con l’attività di screening, passati dal 20% al 18%. Stabile quelli rilevati dopo la comparsa dei sintomi, al 47%.

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Tutte le regioni sono considerate a rischio per l’aumento dei contagi, ma a preoccupare adesso è l’aumento dei numeri che riguardano l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e quella dei reparti ordinari.

Sono proprio questi i fattori che potrebbero decretare il ritorno della zona gialla nel nostro Paese, con il superamento del 10% della saturazione dei reparti di rianimazione e del 15% dell’area medica.

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I dati peggiori provengono dalle Marche, dove le terapie intensive sono occupate al 10,5%, dunque oltre la soglia limite, e dal Friuli Venezia Giulia, con il 9,1%.

Situazione migliore per i reparti ordinari, con la provincia autonoma di Bolzano in testa con l’11,6% dei posti letto occupati, e la Calabria con il 10,2%.

Sono 15 le regioni e le province autonome che riportano almeno un’allerta di resilienza per uno dei due indicatori, ma nessuna è a rischio per entrambi. Serve il superamento di entrambe le soglie per il ritorno alla zona gialla.

 

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