Covid, idea governo: riduzione quarantena non a 7 giorni ma a 10
Nell'esecutivo, in via riservata al momento, si starebbe valutando l'abbassamento della quarantena da 14 a 10 giorni
In questi giorni, guardando anche alle mosse dei ‘cugini’ francesi, il governo sta pensando a una riduzione della quarantena per coloro che sono risultati positivi al coronavirus. Il premier Conte, intervenuto alla Festa dell’Unità da Modena, ha dichiarato che una simile soluzione, se percorribile, abbasserebbe costi sociali ed economici. Come rende noto La Repubblica, il tema continua a essere dibattuto dall’esecutivo che starebbe valutando di portare la quarantena non a 7 giorni, bensì a 10 rispetto ai 14 previsti oggi.
In questo momento se ne starebbe parlando in modo riservato al ministero della Salute, spiega sempre il quotidiano, aggiungendo che nelle scorse ore Roberto Speranza è sembrato disponibile a valutare la soluzione dei 10 giorni, “a patto che venga preceduta da un accordo a livello europeo e soprattutto dal via libera del Comitato tecnico scientifico”.
Dunque rispetto a ciò che stanno vagliando i francesi, un dimezzamento dell’isolamento, in Italia si sarebbe più propensi a una via di mezzo. La decisione, se dovesse andare in porto, servirebbe a rendere meno pressante l’isolamento di molte persone contagiate e asintomatiche, soprattutto in vista della ripresa a pieno ritmo della scuola che molto probabilmente farà aumentare focolai e nuovi casi.
Gli esperti della Protezione civile si riuniranno martedì prossimo e all’ordine del giorno per ora non c’è il tema quarantena. Tuttavia non è detto che in queste ore, previa consultazione degli esperti del comitato scientifico (all’interno ci sarebbe chi non è assolutamente d’accordo e chi sarebbe disposto ad aprire sulla questione), l’argomento non possa diventare prioritario.
“L’Oms ha riconfermato la validità della quarantena a 14 giorni – ha dichiarato di recente Speranza a Palazzo Chigi, alla conferenza stampa sulla scuola — C’è un dibattito aperto in Europa, c’è stato un confronto su questo nel consiglio dei ministri europei, e l’opinione prevalente è che vada fatto un approfondimento”.
“Si può immaginare una riduzione dei 14 giorni a fronte di un tasso di rischio che aumenterebbe in una percentuale abbastanza limitata. È una valutazione che vogliamo fare col Cts e anche confrontandoci con gli altri Paesi”, ha concluso il ministro.