Covid, "l'obbligo vaccinale non è un'eresia": le parole di Gelmini
La ministra degli Affari regionali apre alla possibilità dell'obbligo del vaccino contro il Covid-19 per i dipendenti pubblici
Altri quindici giorni e con molta probabilità si arriverà a un’estensione del green pass. “Deciderà il Parlamento ma se non si arriva all’80% degli immunizzati non vedo alternative” avvisa la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini con un’intervista al Corriere della Sera, aprendo anche all’ipotesi dell’obbligo vaccinale che ha già cominciato a rimbalzare tra alcuni componenti dell’esecutivo.
“È ancora presto per fare un bilancio, perché i dati sono condizionati dall’effetto ‘generale agosto’. Del resto era prevedibile un rallentamento di queste ultime settimane nella campagna di vaccinazione. Saranno decisivi i dati dei prossimi quindici giorni. L’utilizzo del Green pass può essere esteso” ha dichiarato la ministra preoccupata di scongiurare una ripresa dei contagi da Covid-19 in autunno, se la soglia minima di copertura vaccinale non dovesse essere raggiunta.
I timori della responsabile dei rapporti con le Regioni sono legati anche al ritorno in presenza degli studenti in classe, ma alla riapertura in sicurezza degli istituti non intende rinunciare pur ammettendo che “è possibile – con la ripresa di tutte le attività e le scuole – che i contagi abbiano una crescita significativa, ma senza le gravi conseguenze cui eravamo abituati”.
Mariastella Gelmini affronta poi la questione dell’obbligo vaccinale per i dipendenti impegnati nei servizi pubblici. Una tematica che, dopo l’approvazione definitiva del vaccino anti-Covid di Pifzer da parte della Fda americana, il virologo Andrea Crisanti ritiene sempre più urgente da affrontare e attuare.
“Concordo con il ministro Brunetta – ha detto la ministra – il vaccino sarebbe indispensabile per chi fa front office nella PA e per chi lavora nei servizi pubblici. Del resto l’obbligo vaccinale non è un’eresia: esiste già per alcune malattie. Una decisione del genere però spetta al Parlamento. La mia opinione è che occorre attendere i dati: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell’80% della popolazione non vedrei alternative”.