Covid, scoperta una correlazione con il fumo: chi rischia di più
Gli scienziati hanno spiegato che questo è il "momento migliore" per smettere di fumare
Un nuovo studio mostra che i fumatori sarebbero più a rischio di contrarre il Covid in forma grave. Finora non era stata mai mostrata una correlazione tra tabagismo e infezione da coronavirus, e alcuni studi si erano anzi spinti oltre, sottolineando che l’abitudine alla sigarette avrebbe addirittura difeso i polmoni dal patogeno. Tuttavia la ricerca condotta dall’Università di Oxford ha rilevato che il fumo potrebbe essere determinante nell’esacerbare gli effetti del Sars-Cov-2 sull’organismo e causare la morte dei pazienti.
Dai dati raccolti sul vasto campione di individui, quasi mezzo milione di persone, è emerso che gli ex fumatori rischiavano maggiormente l’infezione da Covid. I fumatori avrebbero inoltre l’80% di probabilità in più di essere ricoverati in ospedale causa Covid.
È emersa una correlazione anche tra i tassi di mortalità e la sigaretta, con i fumatori leggeri o moderati con un rischio da 2 a quasi 6 volte maggiore di morire per colpa del Sas-Cov-2 e i fumatori pesanti con un rischio fino a 10 volte maggiore.
Lo studio ha anche analizzato i rischi relativi alla predisposizione genetica al fumo e al fumo pesante sulla gravità di Covid, mostrando che chi possiede questi asset ha una probabilità di contrarre il coronavirus superiore del 45% e di essere ricoverato del 60%.
I geni legati al fumo pesante aumentano di 2,5 volte della probabilità di contagiarsi, di 5 volte quella di essere ospedalizzati e di 10 volte di morire a causa del Covid.
“I dati emersi dallo studio suggeriscono decisamente che il fumo è correlato al rischio di contrarre forme gravi del Covid, allo stesso modo in cui influisce sulle patologie cardiache, oncologiche e altre condizioni note. Questo potrebbe essere il momento migliore per smettere di fumare“, sottolineano i ricercatori.