Covid, casi in aumento in Italia: la previsione sul Green pass

Fabrizio Pregliasco ha espresso le sue paure per il prossimo periodo. “Temo un incremento dei contagi“, ha spiegato durante la trasmissione Agorà, in onda su Rai 3. Il docente della Statale di Milano spera che l’aumento di casi di Covid “non sia pesante e non ci debba portare a situazioni di lockdown o di altre restrizioni”.

“Sarà una responsabilità di tutti noi“, ha sottolineato. “Non si tratta di rovesciare sui cittadini le difficoltà dell’approccio complessivo, ma davvero fa la differenza l’attenzione a quel nuovo galateo che dobbiamo continuare a utilizzare”, ovvero distanziamento, mascherine e lavaggio delle mani.

Fabrizio Pregliasco: “Il vaccino limita contagio e diffusione del Covid”

L’invito è, come sempre, quello di vaccinarsi. Anche se i preparati anti Covid evitano solo le complicazione, “abbiamo visto che limitano, anche se non del tutto, la possibilità di contagio e diffusione della malattia”.

“Moltissime persone non sono ancora immuni e questo facilita la catena dei contagi“, ha spiegato il virologo, ribadendo l’importanza della vaccinazione anti Covid.

Stato di emergenza prorogato ancora nel 2022? L’ipotesi di Pregliasco

Per fare fronte al possibile incremento di casi a cui potremmo assistere nel prossimo periodo, Fabrizio Pregliasco ha spiegato che “sarebbe utile” una eventuale proroga dello stato di emergenza.

L’idea sarebbe quella di protrarre la misura fino a marzo 2022 “per rendere flessibile l’operatività” del Governo e permettere decisioni rapide contro la maggiore diffusione del virus.

Green pass oltre il 31 dicembre 2021: cosa potrebbe succedere per Pregliasco

Il Green pass, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, potrebbe così accompagnarci più a lungo del previsto, dunque oltre il 31 dicembre 2021, quando dovrebbe terminare l’attuale proroga.

“Credo sia necessario mantenere un po’ più a lungo il Green pass per superare la nottata, che è l’inverno”, periodo in cui i casi di Covid potrebbero aumentare a dismisura a causa della maggiore frequentazione dei locali al chiuso, con il rischio di assembramenti, e i maggiori contatti tra nuclei familiari e abitativi diversi.

Il Green pass rimane dunque una garanzia, per il medico, per difendersi dall’avanzata del Sars-Cov-2 e della variante Delta. Per il suo utilizzo “la vaccinazione è l’elemento più semplice da adottare”, senza la necessità di sottoporsi a continui tamponi per un arco di tempo che potrebbe essere superiore al previsto.

Fonte foto: ANSA