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Covid, 500mila pazienti a casa: l'allarme dei medici di famiglia

I medici di base denunciano di essere lasciati da soli ad assistere i pazienti isolati a casa, che rappresentano la quasi totalità dei casi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Cinquecentomila pazienti a casa da assistere e non sapere come fare. Perché i medici di medicina generale non hanno capacità e mezzi necessari come denunciano nel loro appello al governo: “Gli ospedali scoppiano, i medici di famiglia sono al collasso. La politica si faccia un esame di coscienza” riporta il Corriere.it.

Al centro dell’allarme lanciato dal Sindacato dei medici italiani c’è la gestione delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: “Sono l’anello di collegamento tra i medici di famiglia e gli ospedali — ha spiegato il segretario generale dello Smi, Pina Onotri —. Sappiamo che in alcune regioni alcune Unità sono partite a macchia di leopardo, ma non abbiamo alcuna informazione.”

“Se serve un’ecografia per controllare i malati con polmonite o un esame ematico per decidere se prescrivere l’eparina, l’unica cosa che possiamo fare è mandarli in ospedale – spiega ancora Onotri. Così salta la cura domiciliare. Le Unità di continuità assistenziale avrebbero dovuto fare proprio questo.”

Questi team istituiti a marzo dal Dl “Cura Italia” sono 1.200 in tutta Italia e hanno la funzione di “monitorare la situazione clinica di chi è positivo al Covid in isolamento e somministrare le terapie ai malati a casa, alleggerendo la pressione sugli ospedali e sui medici di base”.

Secondo i medici di base però questo non avviene a sufficienza e sarebbero loro a doversi occupare dei 500mila infetti da coronavirus in isolamento, che rappresentato circa il 95% dei casi totali: “Siamo lasciati soli in prima linea, soverchiati da un carico di lavoro immenso”.

D’altronde è stato lo stesso presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli a sottolineare l’importanza della cura degli asintomatici o paucisintomatici a casa, per scongiurare il più possibile il ricorso agli ospedali e quindi i posti letto al completo: “Quanto più riusciremo a mantenere i malati a domicilio tanto minore sarà il sovraccarico su Pronto soccorso e presidi ospedalieri”.

Sulle Usca la sottosegretaria del ministero della Salute Sandra sta raccogliendo i dati dalle Regioni dopo l’interpellanza urgente presentata da 30 parlamentari al ministro Roberto Speranza.

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pronto-soccorso-ambulanze Fonte foto: Ansa
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