Cosa fa Conte? Crisi di governo, gli scenari possibili: cosa succede se l'M5s fa cadere Mario Draghi
Il Movimento Cinque Stelle agita la maggioranza: davvero i pentastellati vogliono mettere in crisi l'esecutivo del premier?
Dopo la mossa dei Cinque Stelle, che hanno abbandonato la Camera nel momento in cui si votava il dl Aiuti – passato lo stesso – e la salita del presidente del Consiglio Mario Draghi al Quirinale – una specie di prova generale in vista di una possibile crisi di governo – gli occhi sono tutti puntati su quanto potrebbe succedere giovedì.
Tra poche ora infatti si vota il dl Aiuti, stavolta al Senato: dentro c’è il via libera al termovalorizzatore di Roma, che i Cinque Stelle non vogliono. E poi sul provvedimento, che va convertito entro venerdì, c’è la fiducia: forte la tentazione dei pentastellati di non votarlo, ma così cadrebbe l’esecutivo.
Cosa succede, adesso?
- Crisi di governo, gli scenari possibili: fuori il Movimento Cinque Stelle dalla maggioranza
- Cade l'esecutivo? Mario Draghi ha escluso una maggioranza diversa da quella attuale
- Mario Draghi se ne va? Cosa hanno da perdere Giuseppe Conte e il Movimento
Crisi di governo, gli scenari possibili: fuori il Movimento Cinque Stelle dalla maggioranza
Uno scenario ha a che fare con la fuoriuscita del Movimento Cinque Stelle dal perimetro della maggioranza. Numeri alla mano, una maggioranza, anche al Senato, ci sarebbe ancora, anche senza i pentastellati. Si tratterebbe naturalmente di sostituire i ministri M5s. Gli equilibri, a questo punto, potrebbero essere riscritti a favore del centrodestra.
Questo è ciò che forse auspicava Berlusconi quando ha chiesto al premier una verifica della maggioranza: però non è detto che il Partito Democratico accetti di stare in un esecutivo in cui a trainare sono Berlusconi e la Lega.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Cade l’esecutivo? Mario Draghi ha escluso una maggioranza diversa da quella attuale
Ci sarebbe anche da ricordare che è stato proprio Draghi a dire che non avrebbe guidato un governo in questa legislatura senza l’appoggio del Movimento: si è complicato la vita da solo, perché, se volesse mantenersi fedele a tale proposito, dovrebbe, dopo l’eventuale fuoriuscita di Conte e dei suoi, fare la valigie e lasciare Palazzo Chigi.
Però nessuno vede l’addio dell’ex banchiere come una strada davvero percorribile, non con la crisi economica e sociale attualmente in corso (inflazione, pandemia, guerra).
Mario Draghi se ne va? Cosa hanno da perdere Giuseppe Conte e il Movimento
Un altro scenario vede l’astensione parziale dei più anti Draghi tra i senatori grillini. Significherebbe secondo gli analisti una buona notizia per il governo ma pessima per la leadership dell’avvocato pugliese: la sua guida sarebbe a questo punto messa in discussione.
C’è anche da ricordare, in chiusura, che una rottura con Draghi significherebbe per il Movimento anche far naufragare ogni speranza di un’alleanza in chiave elettorale con Pd. Con i numeri dell’M5s in termini di preferenze di voto nei sondaggi, potrebbe essere la fine di ogni chance, per il Movimento, di contare qualcosa negli equilibri post voto politico.