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Cos'è lo Ius Scholae in discussione alla Camera dei Deputati e qual è la differenza con lo Ius Soli

Cosa potrebbe cambiare per i minori senza cittadinanza italiana con lo Ius Scholae, al termine del percorso scolastico: le differenze con lo Ius Soli

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nelle scuole italiane ci sono oltre 877 mila alunni senza cittadinanza. Lo riferisce Save The Children, che chiede un atto di responsabilità alla politica per quel che riguarda lo Ius Scholae, provvedimento pensato proprio per i minori che completano il percorso di studi nel nostro Paese. Il tema sarà discusso alla Camera dei Deputati, si prevede la spaccatura della maggioranza. Cosa può succedere e qual è la differenza tra lo Ius Scholae e lo Ius Soli.

Cosa prevede lo Ius Scholae

Il testo è stato appena approvato dalla commissione Affari costituzionali (con la maggioranza che si è spaccata, visto che la Lega ha votato contro, insieme a Fratelli d’Italia): la discussione generale alla Camera dei Deputati, invece, è iniziata mercoledì 29 giugno.

Nel testo della legge sullo Ius Scholae si legge che “il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento” dei 12 anni e “che abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli scolastici acquista la cittadinanza italiana. Nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva del corso”.

Se la legge dovesse passare, allora basterà una dichiarazione di volontà, entro il compimento della maggiore età dell’interessato, da parte di “un genitore legalmente residente in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale, all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore” ed “entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, l’interessato può rinunciare alla cittadinanza italiana se in possesso di altra cittadinanza”.

Senza dichiarazione di volontà, il minore “acquista la cittadinanza se ne fa richiesta all’ufficiale dello stato civile entro due anni dal raggiungimento della maggiore età”.

Le tempistiche

Il requisito della minore età si considera – testo alla mano – “riferito al momento della presentazione dell’istanza o della richiesta da parte di uno dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale” e gli “ufficiali di anagrafe sono tenuti a comunicare ai residenti di cittadinanza straniera, nei 6 mesi precedenti il compimento del 18° anno di età, nella sede di residenza quale risulta all’ufficio, la facoltà di acquisto del diritto di cittadinanza con indicazione dei relativi presupposti e delle modalità di acquisto. L’inadempimento di tale obbligo di informazione sospende i termini di decadenza per la dichiarazione di elezione della cittadinanza”.

ius scholae cameraFonte foto: ANSA
Il flash-mob a Roma per sensibilizzare sul tema dello Ius Scholae

Le differenze con lo Ius Soli

Lo Ius Scholae si riferisce al percorso di studi di un minore, ed è diverso dallo Ius Soli, tema già discusso in passato.

Lo Ius Soli, infatti, è il diritto di cittadinanza che si acquisisce quando si nasce su un territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori (quello valido ad esempio negli Usa).

Secondo Fratelli d’Italia – contraria all’approvazione insieme alla Lega -, lo Ius Scholae sarebbe uno Ius Soli mascherato e dunque un “accesso facile” alla cittadinanza.

Fonte: Askanews

ius-scholae-bambini Fonte foto: 123RF
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