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Covid, quando è davvero utile usare la mascherina: la guida Gimbe

In Italia si continua a discutere sull'uso della mascherina per arginare la diffusione del coronavirus: interviene la Fondazione Gimbe

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’utilizzo della mascherina come dispositivo di sicurezza per contenere la diffusione del coronavirus è uno dei temi caldi in Italia. La Fondazione Gimbe ha deciso di far chiarezza sul tema, pubblicando un Position Statement che tiene conto dell’evoluzione delle evidenze scientifiche e dei fattori comportamentali. Il titolo dell’approfondimento è “Utilizzo delle mascherine negli ambienti pubblici per ridurre il contagio da SARS-COV-2“.

Coronavirus e mascherine: cosa dice la legge

Gimbe ricorda, innanzitutto, che “ai sensi del DPCM 26 aprile 2020 in Italia vige l’obbligo di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire in maniera continuativa la distanza di sicurezza. Sono esonerati dall’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina, oltre ai soggetti che con questi interagiscono”.

Nel testo, però, viene precisato che “le violazioni all’obbligo di utilizzo delle mascherine sono frequenti, in particolare sui mezzi pubblici e nei luoghi dove non viene esercitata una sistematica attività di controllo e richiamo”.

E ancora: “Nelle ultime settimane, l’utilizzo della mascherina è diventato anche terreno di scontro politico, con deplorevoli gesti da parte di rappresentanti delle Istituzioni e più in generale da una frangia di persone che minimizzano i rischi dell’epidemia ritenendo ormai superfluo l’utilizzo della mascherina”.

Coronavirus e mascherine: le evidenze scientifiche

Nel testo di Gimbe viene sottolineato che “in letteratura stanno progressivamente aumentando le prove di efficacia sull’utilizzo delle mascherine” e ricordato che, lo scorso 5 giugno, anche “l’Oms ha aggiornato le linee guida raccomandando l’utilizzo della mascherina negli spazi chiusi dove non è possibile rispettare il distanziamento sociale”.

Come riportato dal focus di Gimbe. “le evidenze scientifiche sui potenziali rischi e benefici riguardano tre ambiti: la biomeccanica della trasmissione del virus, gli studi realizzati in contesti sanitari e quelli condotti in ambienti pubblici, inclusi quelli sulla popolazione generale”.

Poi si legge ancora: “Studi di popolazione suggeriscono che l’obbligo della mascherina negli ambienti pubblici riduce in maniera significativa l’incidenza di infezione“.

Coronavirus e mascherine: le raccomandazioni ai governi

Secondo Gimbe, governi e regioni dovrebbero “lanciare e potenziare campagne di informazione complete ed esaustive per promuovere l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici chiusi dove non è possibile mantenere la distanza minima di un metro e mettere in campo interventi multifattoriali per promuovere l’aderenza all’uso delle mascherine, incoraggiando le persone a usarle e coinvolgendo attivamente la popolazione”.

Inoltre, “governo, regioni, imprese, datori di lavoro e altre organizzazioni interessate dovrebbero garantire che le mascherine vengano utilizzate insieme (e non in sostituzione di) ad altre misure di protezione e coinvolgere specifiche organizzazioni per andare incontro alle esigenze delle persone con condizioni patologiche o disabilità fisiche o mentali che rendono difficoltoso o impossibile l’uso della mascherina”.

Coronavirus e mascherine: istruzioni per l’uso

Nel testo di Gimbe si legge che “sarebbe preferibile optare per mascherine riutilizzabili, sia per limitare la produzione di rifiuti in plastica sia per i costi, visto che le evidenze ne dimostrano l’efficacia nel trattenere le particelle virali”. In seguito si sottolinea: “Vero è che uno studio condotto in un setting ospedaliero ad alto rischio ha dimostrato che le mascherine di tessuto sono meno efficaci di quelle chirurgiche“. E poi: “Sulla base delle attuali evidenze si raccomanda l’uso di mascherine a doppio o triplo strato di tessuti con diverse trame e proprietà elettrostatiche”.

In riferimento alla situazione d’uso della mascherina, Gimbe afferma che “considerato che indossare la mascherina per periodi prolungati può risultare poco confortevole, è appropriato limitarne l’uso alle circostanze in cui la sua efficacia è maggiore“, aggiungendo poi che “la necessità di indossare le mascherine è maggiore negli spazi chiusi (es. trasporti pubblici, negozi, luoghi di culto, di lavoro e di intrattenimento) dove spesso l’areazione è limitata, la capacità di trasmissione aumenta, e le persone che lavorano in quegli spazi rischiano un’esposizione prolungata alle particelle virali”.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, secondo Gimbe, “vista l’impossibilità di mangiare e bere con la mascherina, la ripetuta attività di toglierla e metterla in un bar o un ristorante può aumentare il rischio di trasmissione attraverso le superfici: di conseguenza l’obbligo della mascherina per i clienti di bar e ristoranti dovrebbe essere rivalutato“.

Sempre Gimbe, nel testo, afferma che “considerato che solo una piccola percentuale della trasmissione del virus avviene all’aperto, non è opportuno raccomandare l’obbligo di mascherina all’aperto. Rimane, soprattutto durante la stagione estiva, la difficoltà di definire le situazioni a rischio quando non si riesce a mantenere la distanza minima di un metro, escludendo ovviamente gli assembramenti, formalmente vietati”.

Fondazione Gimbe fa chiarezza anche su un altro aspetto e, cioè, su chi è protetto dalla mascherina. Nel testo si legge: “È opinione diffusa che il ruolo primario delle mascherine sia prevenire l’emissione nell’aria del virus da parte di una persona infetta, sintomatica o meno, e che conferisca una limitata (se non nessuna) protezione a chi la indossa. Tuttavia, gli studi osservazionali comparativi suggeriscono che c’è un modesto beneficio anche per chi la indossa“.

Infine, le raccomandazioni sulle modalità d’uso della mascherina: “Le mascherine devono coprire naso e bocca e aderire perfettamente alla pelle: per indossarla e toglierla bisogna toccare soltanto i lati. Le evidenze sulla prevalenza dell’uso non corretto delle mascherine sono limitate, ma l’osservazione informale della popolazione generale dimostra che in molti casi non sono indossate correttamente e che spesso vengono maneggiate in maniera non sicura”.

Coronavirus: i focolai in Italia. Dove e quanti casi Fonte foto: Ansa
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